Far vaccinare i bambini a Vasto è diventata un’impresa per le famiglie vastesi. Nella migliore delle ipotesi, si deve andare a San Salvo o ad Atessa. Altrimenti fuori provincia. Prima data disponibile per il centro vaccinale di Vasto: 27 marzo. Disservizi raccontati a Zonalocale da docenti e genitori degli alunni, che chiedono alle autorità sanitarie di trovare una soluzione.
Risponde il sindaco, Francesco Menna: “Ho sollevato questo problema nella riunione del comitato ristretto dei sindaci della Asl”, dice a Zonalocale. I primi cittadini e i vertici dell’azienda sanitaria si sono confrontati ieri mattina, in videconferenza, sulle contromisure da adottare per arginare l’ondata post natalizia di contagi. “Il problema – dichiara Menna – è che, per la vaccinazione dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, il sistema informatico smista le prenotazioni su realtà molto lontane dalla città di residenza. Quindi, per esempio, alcuni sono costretti a recarsi a Teramo, ad Avezzano o ad Atessa. La Asl si appoggia al sistema informatico di Poste italiane che, purtroppo, non si basa sulla residenza dei bambini, quindi crea questi disagi. I referenti della Asl mi hanno detto che, ripedendo più volte le operazioni di prenotazione, si riesce a prenotare a Vasto. In qualità di sindaco e di presidente della Provincia di Chieti, ho chiesto di risolvere quanto prima questo problema. Si sono impegnati a sentire Poste italiane e a far fronte subito a questo disagio”.
Altra questione: il rientro a scuola. Non ci sarà un’altra ordinanza comunale. “L’orientamento deciso dal Consiglio dei ministri è per il ritorno a scuola e la chiusura nei casi previsti dalla nuova normativa”, ricorda Nicola Della Gatta, assessore comunale alle Politiche di prevenzione sanitaria e di tutela della salute. “Quindi non ci sarà nessuna determinazione a disporre un’ulteriore sospensione delle attività. Comunque, continueremo a monitorare la situazione”.
Quando si va in Dad – La Fp Cgil provinciale di Chieti riassume, in una nota, le nuove norme sulla didattica a distanza.
“Scuola primaria: con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe: l’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività. Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni. In presenza di due o più positivi è prevista, per tutta la classe, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni.
Scuola secondaria di I e II grado: con un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza con la prosecuzione delle attività e l’uso delle mascherine ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno
completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni. Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.
Saranno potenziate le attività di screening per consentire alla popolazione scolastica in autosorveglianza di effettuare i test gratuitamente in farmacia e nelle strutture convenzionate. È partita la distribuzione di mascherine ffp2 al personale preposto alle attività scolastiche e didattiche nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.