In Consiglio regionale si discuterà dei disservizi legati alle prenotazioni del vaccino anti Covid-19 per i bambini.
“Aumentano di giorno in giorno confusione e caos per tamponi e vaccini in Abruzzo a causa dell’incapacità della Regione di governare la nuova emergenza pandemia. Addirittura nella Provincia dì Chieti è impossibile vaccinare i bambini da 5 a 11 anni: le prenotazioni sono dirottate su Teramo o Avezzano. Nel Vastese va persino peggio: le vaccinazioni di questa fascia oggi sono negate, non avendo la disponibilità in piattaforma di nessuna sede della Regione Abruzzo: una situazione gravissima a causa delle inefficienze della Giunta Marsilio”. Lo afferma Silvio Paolucci, consigliere regionale del Partito democratico, che ha annuncia “oltre all’accesso agli atti sulla situazione tamponi e vaccini”, anche “un’interrogazione per fare chiarezza su questi gravissimi disservizi”.
“L’aumento dei contagi – dichiara l’ex assessore alla Sanità – era prevedibile da settimane, stando alla progressione del virus in altri Paesi era indispensabile farsi trovare pronti, come altre Regioni stanno facendo, nel Lazio ad esempio. Invece la Regione che fa? Emette un’ordinanza che fa slittare il rientro a scuola e scarica sui Comuni oneri e responsabilità di organizzare una campagna di screening senza nemmeno sapere di quanti tamponi dispone allo scopo. Tanto è vero che hanno trasformato lo screening un un’adesione volontaria per mancanza di tamponi: in sostanza non si tratta più di uno screening”.
“Una trama – sostiene Paolucci – pronta per il teatro dell’assurdo. Per l’ennesima volta in questa pandemia, la Regione Abruzzo gioca a scaricabarile con i sindaci, lasciandoli da soli e in prima linea a organizzare questa delicata fase di screening scolastico, chiedendo loro, con pochissimi giorni di preavviso, di trovare delle sedi idonee, personale medico e volontari per gestire questo delicato processo. Questo dopo aver fatto saltare il tracciamento dei positivi; dopo aver chiuso gli hub vaccinali e ridotto il personale, proprio nel momento in cui risalivano i contagi; dopo aver di fatto mollato la gestione dei vaccini pediatrici e delle terze dosi”.