Il cuscino di rose rosse non è casuale. Il perché si capisce quando Angela, la moglie di Luigi Medea, salendo sull’altare alla fine delle esequie, ringrazia tutti per la vicinanza espressa e legge una delle tante poesie scritte dal marito. Si intitola Il roseto e viene accolta dall’applauso dei presenti nella chiesa di San Marco, a Vasto.
L’ultimo saluto al professore e giornalista, morto due giorni fa a 76 anni, è denso di emozioni nella semplicità e nella bontà che rappresentavano la cifra della sua vita. Il parroco, don Nicola Fioriti, ne ricorda l’altruismo. Parenti, amici, conoscenti, colleghi, alcuni ex studenti, associazioni delle forze dell’ordine in congedo e rappresentanti istituzionali non mancano alle esequie del fondatore del Premio Histonium di letteratura, che in 36 anni ha portato a Vasto centinaia di scrittori e poeti provenienti da tutta Italia.
Non mancano gli amici del Rotary club, con il ricordo della presidente, Letizia Daniele. E il saluto dell’amministrazione comunale: “Il professor Medea era un uomo buono, un uomo giusto”, ricorda il sindaco, Francesco Menna. “Lui non era di Vasto (era originario del Salento, n.d.r.), ma aveva scelto di vivere nella nostra città, che amava”.