Un aumento di 17.500 euro per i compensi di sindaco e assessori. È la scelta della Giunta del Comune di Lanciano guidata dal sindaco Filippo Paolini, un provvedimento destinato a far discutere, come dimostra la levata di scudi degli esponenti di Progetto Lanciano.
“L’aumento delle indennità di sindaco, vicesindaco e assessori non rappresenta un atto illegittimo – commenta Carlo Orecchioni – ma sicuramente non dovrebbe rientrare nelle priorità di un’amministrazione appena insediata, tanto più in un momento così difficile dal punto di vista economico e sociale”. Un provvedimento, lo definisce l’ex assessore al Bilancio con delega alle Finanze nell’amministrazione Pupillo, “quantomeno eticamente discutibile, che marca una differenza sostanziale con la passata amministrazione: dal 2015 in poi le giunte Pupillo hanno ridotto le proprie indennità di circa 450mila euro, riversati sulla spesa corrente, non solo per supportare economicamente le esigenze della città, ma anche per essere da esempio”.
Il segretario di Progetto Lanciano, Daniele Pagano, sottolinea che “la scelta di aumentare le indennità a meno di due mesi dall’insediamento rappresenta una contraddizione palese, a maggior ragione se da subito il nuovo direttivo si è lamentato della mancanza di fondi lasciati dalla precedente amministrazione. Giova ricordare che tutti i consiglieri della allora minoranza, oggi in maggioranza da assessori o da consiglieri, per tre anni hanno presentato emendamenti al bilancio di previsione per finanziare opere e altre iniziative, prelevando ulteriori fondi dalle indennità degli amministratori”.
“Questi 17.500 euro non sono di per sé una somma eccessivamente elevata – continua Orecchioni – ma è significativo che il 21 dicembre sia stata trovata nelle disponibilità della giunta: ciò è stato possibile grazie a quegli amministratori che, in precedenza, hanno accantonato con la loro rinuncia oltre 50mila euro, cifra pari ad oltre il 30% dell’intero fondo di riserva 2021, che ammonta a 153mila euro”. Il fondo di riserva è appunto una riserva, solitamente utilizzata per spese importanti che non hanno potuto essere finanziate nel bilancio di previsione. “Nel 2020 con questo fondo abbiamo finanziato buoni per il commercio e buoni alimentari, l’acquisto di un dispositivo per l’ospedale – ricorda Orecchioni – mentre in passato abbiamo assegnato contributi ad associazioni che operano sul territorio o iniziative culturali. Evidentemente, le priorità della nuova amministrazione sono altre”.