Non c’è solo l’uso della cava nell’insolito legame Lentella-Marte. Ha suscitato non poca sorpresa in questi giorni la notizia dei test della Thales Alenia Space nel piccolo comune dell’entroterra: “Prove di atterraggio su Marte a Lentella”, un titolo diventato virale, quasi da testata satirica (Lercio, per dirne una) che nasconde in realtà motivazioni ben precise che hanno portato la società a scegliere quel sito.
In questo briciolo d’Abruzzo nella prossima missione sul pianeta Rosso non c’è però solo il luogo fisico dove ieri si sono conclusi i test. Nel team avionico di ExoMars (questo il nome ufficiale della missione), c’è anche un giovane lentellese, Ismaele Bevilacqua, ingegnere aerospaziale di 27 anni. Diplomatosi all’IIS “Mattei” di Vasto per poi proseguire gli studi all’Università di Padova, Bevilacqua da qualche mese è entrato a far parte della squadra che sta progettando il futuro viaggio di Rosalind Franklin, il robot che il 10 giugno 2023 partirà per Marte.
ExoMars è la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) a guida italiana che ha come ambizioso obiettivo “acquisire e dimostrare la capacità autonoma europea di eseguire un atterraggio controllato sulla superficie di Marte, operare sul suolo del pianeta spostandosi con un rover attrezzato e accedere al sottosuolo per prelevare campioni da analizzare in situ – si può leggere sul sito ufficiale dell’Agenzia Spaziale Italiana –indagando le tracce di vita passata e presente su Marte e la caratterizzazione geochimica del pianeta per migliorare la conoscenza dell’ambiente marziano e dei suoi aspetti geofisici per consentire di identificare i possibili rischi di future missioni umane”.
Dopo la prima fase del 2016 – lancio di una sonda nell’orbita di Marte e tentativo di discesa del modulo “Schiaparelli” –, lo scorso mese di settembre ha preso il via il secondo step che porterà alla missione del giugno 2023.
Nell’immaginario collettivo locale la cava da oltre 220mila metri quadri della Laterlite ha sempre suscitato visioni marziane a causa del caratteristico colore rosso del terreno argilloso, ma certamente non è l’elemento alla base della scelta della Thales Alenia Space. L’obiettivo dei test è la raccolta di dati sull’impatto che il lander (il mezzo che trasporterà il robot) potrà avere con la superficie marziana.
A spiegarlo è Corrado Beldì, vicepresidente della società che produce argilla espansa: “Abbiamo nella cava delle caratteristiche geomorfologiche che hanno similitudini con la superficie marziana. Qui il terreno ha una certa scabrosità causata dal dilavamento dell’argilla sotto l’azione dell’acqua. Si creano così piccoli avvallamenti rocciosi che, ci hanno detto, sono molto simili a quelli sul pianeta rosso. Il contatto c’è stato grazie al nostro geologo Nicola Tullo che ha una profonda conoscenza delle caratteristiche dei siti abruzzesi. Ieri, si sono tenuti gli ultimi due test, ogni fase è stata videoregistrata da diverse angolazioni, la location è risultata ottima. Le nostre cave hanno paesaggi marziani e lunari, ma una volta terminate le attività di estrazione tornano verdi grazie alla vegetazione. Siamo contenti e con un pizzico d’orgoglio possiamo dire che la terra di Lentella quando diventa espansa va in posti molto lontani nel mondo in infrastrutture all’avanguardia e in edifici di prestigio, quindi per noi è come se continuasse una tradizione”.
Quando inizierà il proprio viaggio, sicuramente in questo angolo d’Abruzzo qualcuno seguirà le sorti di Rosalind Franklin con maggiore curiosità e interesse: “C’è un pizzico di Lentella in questa missione – dice il sindaco Marco Mancini – Una duplice veste forse un po’ casuale, ma comunque importante per una piccola comunità come la nostra, quindi duplice è anche l’orgoglio di tutti noi”.