Venerdì 10 dicembre, i carabinieri della stazione di Atessa hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, nei confronti di un 42enne residente a Casalanguida responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie.
La donna si è rivolta ai carabinieri di Atessa in un pomeriggio di fine novembre, quando, a seguito dell’ennesimo litigio nato per motivi di gelosia dell’uomo, ha richiesto l’intervento dei carabinieri che una volta acquisite le dichiarazioni della donna, hanno relazionato attivato la procedura del “Codice Rosso” introdotta con la legge n. 69 del 19.07.2019.
Dal racconto fatto ai carabinieri è emerso che quanto successo in quel pomeriggio non fosse un fatto isolato, ma nascondeva una situazione più complessa che durava da oltre dieci anni, cioè dall’inizio della loro relazione coniugale. Durante questo tempo, come ricostruisce la Compagnia carabinieri, sono stati numerosi gli episodi di violenza domestica a cui la donna è stata sottoposta, conditi da comportamenti denigratori, violenze fisiche e morali spesso consumate alla presenza dei figli minori. La situazione è stata inizialmente tenuta nascosta nella speranza di un cambiamento del marito mai avvenuto.
Alla base del comportamento prevaricatore e violento dell’uomo c’è stata quasi sempre una morbosa e ingiustificata gelosia che lo ha portato a controllare sistematicamente la donna e in particolare il suo telefono cellulare dove analizzava telefonate, messaggi di testo e audio e la messaggistica WhatsApp.
La gelosia ha indotto la donna a isolarsi, ad avere pochi rapporti di amicizia, ad uscire solo in presenza dei figli, di un parente o del marito e mai da sola con qualche amica poiché il marito la osteggiava con continue sceneggiate di gelosia che spesso sono degenerate in comportamenti violenti.
Per oltre dieci anni, la 43enne ha subito l’atteggiamento dell’indagato che, accecato dalla gelosia, ma anche per futili motivi, perdeva il controllo di sé stesso, denigrandola, colpendola con spinte e schiaffi, minacciandola di morte e tirandogli ogni oggetto che gli capitasse a tiro. Tali comportamenti violenti, di recente, hanno portato il 42enne ad avere accesi diverbi con altre persone poi degenerati in aggressioni con lesioni anche fuori dal contesto familiare.
L’indagato è attualmente recluso presso la Casa circondariale Regina Coeli di Roma.