“Questa è la casa di chi vuole parlare del futuro di San Salvo”. Prima uscita pubblica per Fabio Travaglini, candidato sindaco di gran parte dei partiti di centrosinistra sansalvesi.
Al Rosa Hotel di San Salvo Marina, l’attuale consigliere comunale di opposizione ha lanciato la propria candidatura alla presenza dei rappresentanti del Pd (il consigliere regionale Silvio Paolucci, il segretario provinciale Gianni Cordisco e quello locale Antonio Boschetti) e di alcuni sindaci del territorio (folta la presenza dei vastesi con Francessco Menna e alcuni assessori e consiglieri).
TRAVAGLINI E MARIOTTI, PERCORSO INVERSO – Per Travaglini, 34 anni, è la seconda corsa alla poltrona più in alto della città (che si aggiunge anche alle candidature senza elezione alle Provinciali del 2009 e alle Regionali del 2014 e del 2019): ci provò già nel 2012, l’anno della prima spaccatura del centrosinistra, raccogliendo il 6,52% con l’Udc (non eletto in consiglio) posizionandosi dopo Tiziana Magnacca, Domenico Di Stefano e Arnaldo Mariotti e superando Marco Sabatini del M5S.
Alla tornata del 2017, si candidò nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Angelo Angelucci con la propria lista Più San Salvo raccogliendo 284 preferenze, non sufficienti per entrare in consiglio nel quale fece il suo ingresso dopo le dimissioni dello stesso Angelucci. In quella tornata elettorale i partiti di centrosinistra sostenevano, invece, Gennaro Luciano, finora assente ai vari appuntamenti e intenzionato, pare, a non ricandidarsi il prossimo anno.
Oggi Travaglini sembra poter contare su una coalizione più ampia e strutturata. A differenza dell’ultima esperienza, ha lasciato il gruppo storicamente animato, tra gli altri, anche da Gabriele Marchese accasandosi con il centrosinistra dei partiti uffiiciali (Pd, Articolo Uno, Italia Viva e Sinistra Italiana ai quali si aggiunge la civica Più San Salvo): un matrimonio tra le due parti non riuscito del tutto, con Giovanni Mariotti che ha fatto il percorso inverso di Travaglini (dal Pd nel 2017 alla guida della coalizione civica alternativa oggi).
A quella coalizione composta da Cambiamo San Salvo, Democratici per San Salvo e Avanti San Salvo, ieri, Cordisco non ha risparmiato una frecciata: “Questo è l’unico centrosinistra che ha una capacità di dialogo sovracomunale. Questa formazione non è stagionale, ma c’era prima e resterà dopo. È questa l’unica casa della speranza in qualcosa di diverso. Prendiamo a insegnamento l’esperienza di Vasto, con il candidato individuato nella persona più competente e che sarà sindaco con finestre e porte sempre aperte e cellulare sempre acceso”.
Al tavolo della coalizione, coordinato dal giornalista Orazio Di Stefano, oltre a Cordisco, i rappresentanti delle diverse anime della formazione: Silvia Di Virgilio, Marika Bolognese (attuale consigliera di Italia Viva), Mario Codagnone (storico sindacalista della Cgil).
“TRAGITTO INIZIATO DA LONTANO” – “Una persona corretta che lavora per fare la pace e non la guerra che vuole mettersi a servizio della comunità”, è la definizione che Menna ha dato di Travaglini nel proprio intervento.
Lui, il candidato sindaco, ha spiegato così questa nuova esperienza: “Siamo partiti da lontano riscoprendo la voglia di partecipare e di dare il proprio contributo che c’è in questa città. Siamo convinti che la prima regola è la capacità di ascolto e non trascurare il programma. Per questo lunedì saranno lanciate una pagina Facebook e un sito internet con i quali ognuno potrà inviare le proprie proposte. Saranno valutate e, dove possibile, inserite nel programma”.
“Questa è una coalizione fatta su idee e non sulle persone – ha continuato – Vi trova posto chiunque crede nel futuro e in un piano a lungo termine. Dobbiamo ricucire i fili di questa città”.
Poi, i piloni sui quali poggia il programma: “Il lavoro. Il nucleo che ha portato il borgo di 2500 persone a diventare una città è in crisi. Oggi ci sono 2311 imprese, il Comune parla con loro? Bisogna capire le loro esigenze e dialogare con tutti i livelli sovracomunali. Ambiente: bisogna azzerare il consumo di suolo e le colate di cemento. A breve renderemo noto un grande evento di sensibilizzazione alla forestazione urbana, l’obiettivo è piantare 1000 alberi. Inclusione sociale: ogni persona deve trovare la propria collocazione. Il sociale non può ridursi all’assistenzialismo delle borse lavoro di tre mesi. C’è bisogno di una politica a misura di anziano, di famiglia e di giovani. Il centro storico sta morendo perché non ci sono politiche che invitano le persone a non fuggire. Turismo e cultura: San Salvo è qualcosa di più di un mercatino di ferramenta estivo. Territorio: dobbiamo tornare a praticare una politica turistica con il territorio, oggi manca una programmazione tra entroterra e costa, stilare un calendario unico con Vasto e non solo, dialogare con i 40 Comuni del Patto Trigno-Sinello, non basta un convegno ogni tanto”.
“Mancano 150 giorni – l’affondo finale – accoglieremo in questa casa chiunque vuole parlare del futuro di questa città”.