Era il 19 agosto 2006. Lina Wertmüller entrava nel cortile di Palazzo d’Avalos per salire sul palco del Vasto film festival, la rassegna cinematografica durata vent’anni e chiusa nel 2015. Quell’edizione, l’undicesima, fu presentata da Tonino Pinto, giornalista Rai esperto di cinema.
Fu una serata divertente. La grande regista di Mimì mettalurgico, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, Pasqualino Settebellezze e tante altre pellicole di successo ricevette la statuetta della Bagnante dall’allora assessore alla Cultura, Francescopaolo D’Adamo, con cui fu protagonista di un divertente siparietto.
“Venne col marito, Enrico Job, architetto molto attratto dalla chiesa di San Giuseppe”, ricorda D’Adamo. “Abbiamo cantato la canzone La pecora sperduta“, un canto popolare vastese. “Lina Wertmüller era simpaticissima e pronta alla battuta. Mi disse che con miei occhi come piscine… e io indossai immediatamente occhiali bianchi come i suoi. Ci divertimmo molto. Quando le dissi che la nostra Bagnante era meglio dell’Oscar perché poteva usarla per rompere le noci, lei e il marito risero da matti”.
Foto – Lina Wertmüller al Vasto film festival 2006. Il ricordo della grande regista
(foto concesse da Francescopaolo D’Adamo)