Si chiama EQS, è lunga 5 metri e 30, costa circa 150.000 euro.
È tra le più belle auto elettriche del momento.
E già, entro poco tempo il mercato attuerà un cambiamento epocale cessando l’alimentazione tradizionale e producendo prevalentemente auto elettriche o ibride plug-in. Tutto questo per limitare i danni da inquinamento da emissione di gas nocivi all’ambiente.
Le auto elettriche montano una batteria che va caricata come si fa con il cellulare, ad una presa di corrente che si trova in apposite stazioni di ricarica. Le Ibride plug-in invece sono sia elettriche che a benzina, doppio funzionamento.
Il motivo di questo cambiamento riguarda un tema, quello della sostenibilità, cioè del chiedersi, a fronte di un qualsiasi investimento, se lo stesso è sostenibile, responsabile, cioè se lo si può sopportare senza venirne danneggiati sotto il profilo ambientale, sociale e di governo, in inglese Environmental, Social e Governance, i famosi criteri ESG.
Sotto il profilo ambientale penso ad esempio a rifiuti, inquinamento, emissioni di gas, effetto serra, deforestazione e cambiamenti climatici.
Sotto il profilo sociale penso alla gestione del capitale umano, alle diversità, alle pari opportunità, alle condizioni di lavoro, alla salute e alla sicurezza.
Il profilo della governance riguarda il modo in cui un’azienda è amministrata, ad esempio la remunerazione dei dirigenti, dei dipendenti, le strategie fiscali, la corruzione.
Si, quando un’azienda opera, deve chiedersi se è sostenibile e soprattutto, se non lo è, allora la produzione, o le procedure, vanno modificate, migliorate, cambiate, affinché i tre criteri siano soddisfatti, e non solo in facciata, come alcune hanno fatto, con il cosiddetto greenwashing, ma nella sostanza.
Non è semplice, bellissima l’auto della foto, è elettrica, abbiamo risolto il problema dell’emissione nociva, ma per costruire la batteria abbiamo bisogno di minerali che vanno estratti dal sottosuolo, e per fare questo vengono utilizzati sistemi inquinanti.
E allora? Allora vediamo, ci sarà un modo alternativo per costruire le batterie, magari con materiali riciclabili.
Conta una cosa importante, cioè che l’abbiamo capito.
Abbiamo capito che ce ne dobbiamo occupare, e non è che ci voleva Greta a dircelo, ma lei rappresenta il domani, a cui è bene pensare, è il futuro dei nostri figli.
Le aziende che si atterranno ai criteri ESG sono quelle che avranno maggiore crescita, benessere, e gli investitori le stanno giustamente sostenendo.
Sono società che beneficiano del sostegno economico del loro Stato di appartenenza, pertanto hanno maggiore stimolo al più proficuo risultato di gestione.
Le migliori case d’investimento internazionali offrono circa 3.000 fondi che puntano su aziende ESG.
Queste, sia negli Stati Uniti, che in Europa e anche in Asia hanno aderito ad una serie di principi, detti d’investimento responsabile, promossi dall’ONU, che hanno il fine di diffondere i criteri ESG nel mondo finanziario.
Nella sostanza le società che seguono i criteri ESG hanno maggiori possibilità di avere successo e di generare ottimi rendimenti nel lungo periodo se creano valore per i loro dipendenti, clienti, fornitori e la società in generale, incluso l’ambiente.
Di conseguenza anche l’investitore ne trarrà profitto, e soprattutto sosterrà la propria causa, cioè il buon futuro sostenibile.
Se volete approfondire ci vediamo.
Ossequi.
Carmela Minelli, consulente finanziario
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