Dalla geologia alla cucina, dall’abbigliamento all’economia passando per l’agricoltura. Sono tanti gli spunti di riflessione emersi dal Countdown, appuntamento organizzato da TEDxVasto sul tema della sostenibilità ambientale. Countdown, che fa riferimento al tempo da non perdere per salvare il Pianeta, è un appuntamento promosso dall’organizzazione TED a livello globale e che sta coinvolgendo, in questo periodo, circa 400 città nel mondo. Sabato, sul palco del teatro Madonna dell’Asilo di Vasto, si sono alternati sette speaker, presentati da Arianna Giampietro e Mario Capodaglio, che hanno offerto spunti di riflessione e consigli pratici “per essere protagonisti e responsabili del cambiamento“.
Ad aprire la mattinata è stata Daniela Prandin, fondatrice di CasaGIN, azienda specializzata nella manifattura di abbigliamento ecosostenibile, che ha raccontato il percorso che l’ha portata a questo particolare tipo di sviluppo per la sua attività imprenditoriale. “La presa di consapevolezza mi ha portato a scegliere di lavorare con aziende ecosostenibili, a scegliere di puntare sugli artigiani e su fonti di energia pulita”. Un messaggio fondato sulla semplicità delle scelte, perché “se risvegliate il bambino che c’è in voi, lui sa come vivere una vita ecosostenibile”. Manuela Baudana, CSR Manager di A2A, ha spiegato come la sostenibilità d’impresa sia un tema relativamente giovane. Le imprese hanno iniziato a seguire questa strada “su base volontaria. Ma oggi è diventata una leva di competitività”. E oggi il “bilancio di sostenibilità esprime gli impegni sociali e ambientali dell’azienda”, nella consapevolezza che per “avere successo economico deve creare anche valore sociale”.
Di sostenibilità in cucina ha parlato Nicola Fossaceca, una stella Michelin con il suo al Metrò di San Salvo Marina. “Oggi viviamo in un mondo di plastica – ha esordio lo chef abruzzese – sia per l’inquinamento dei mari che per gli oggetti che utilizziamo la cui durata è limitata nel tempo”. La sua cucina creativa, che affonda però le radici nella tradizione e nella storia, punta ormai da tempo sulla riduzione degli sprechi e sull’utilizzo, anche in modo non convenzionale, di tutte le parti degli ingredienti. “Utilizziamo sempre frutta e verdura di stagione, il più possibile vicina al nostro ristorante” e c’è una attenta riscoperta delle erbe spontanee per caratterizzare la cucina. In quest’ottica Fossaceca ha la convinzione che “i cuochi non salveranno il mondo ma possono sensibilizzare i loro clienti con la loro cucina”. Si cambia completamente scenario con Francesco Fatone, ordinario di ingegneria chimica presso l’Università Politecnica delle Marche, ha esordito sottolineando come “il countdown è iniziato 50 anni fa”, evidenziando come “sviluppo sostenibile non vuol dire non avere economia”. Ha presentato poi una serie di progetti sull’acqua, risorsa quanto mai preziosa, illustrando come “bisogna creare un sistema circolare, oggi facilitato dalla digitalizzazione”. Aspetto cruciale è quello della depurazione, con i “depuratori che possono diventare fabbriche di risorse”.
Attraversa molti aspetti della vita e dell’economia l’intervento di Giuseppe Natale, fondatore e Ceo di Valagro, multinazionale abruzzese specializzata nella produzione di biostimolanti e specialità nutrizionali per l’agricoltura. “L’obiettivo, per molti secoli, è stato produrre cibo a sufficienza per sfamare la popolazione mondiale”. L’agricoltura del futuro “sarà basata sulla tecnologia, sui droni, i sensori, l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale”. Aumentare la produttività è una sfida che può essere vinta servendosi della scienza. C’è però da recuperare una situazione di sfavore, perché “l’agricoltura che si fa da decenni non preserva la qualità del suolo”. Il ruolo dell’agricoltore, oggi molto evoluto rispetto al passato, sarà anche “quello di guardiano dell’ambiente, perché contribuirà a preservare la biodiversità”. Lo spunto lanciato da Natale è di un impegno condiviso, perché “questo è il momento di agire per garantire il futuro delle prossime generazioni”.
Roberto Mezzalama, ingegnere ambientale e membro del CDA del Politecnico di Torino, ha raccontato come il clima sta cambiando l’Italia attraverso una serie di testimonianze raccolte sul campo. L’incidenza del mutamento climatico sul mare, sull’ambiente montano, sull’agricoltura, rappresentano un monito di quanto sia necessario agire tempestivamente. Nelle sue parole raccoglie il “senso di frustrazione di chi vede gli impatti negativi del cambiamento climatico” ma vi è la consapevolezza che non bisogna abbattersi pensando “è troppo tardi”, ma stimolando ciascuno a “mettere in campo azioni concrete”. A chiudere il Countdown è Andrea Moccia, geologo e divulgatore scientifico, fondatore della community social GeoPop. Il punto di partenza è la presa di coscienza di quanto “i tempi umani siano profondamente diversi da quelli geologici”. E se i mutamenti climatici fanno parte della storia del Pianeta, è negli ultimi tempi, con l’impatto dello sviluppo umano, che si è avuta la repentina accelerazione. Al centro del suo speech c’è il ciclo del carbonio, spiegando come “la nostra quantità di Co2 emessa va a destabilizzare un equilibrio pressochè perfetto”. Lo stimolo, portato avanti anche con GeoPop è a “mettere al centro la conoscenza”, perché è da lì che tutto parte.
Dopo gli ottimi riscontri del primo evento TEDx lo scorso giugno ai giardini di palazzo D’Avalos, l’impegno del nutrito gruppo di volontari ha permesso di portare a termine nel miglior modo anche questa esperienza che ha coinvolto, tra il pubblico, anche molti studenti degli istituti superiori vastesi. “Si sono alternati sul palco speaker di grandissimo livello che hanno permesso di far riflettere sui problemi derivanti dal cambiamento climatico – commenta Paride Rossi, licenziatario del TEDxVasto -. È possibile fare la nostra parte, seppur piccola, in ogni momento, studiando, facendo attivismo e spiegando. La forza del TEDxVasto sta nella voglia del team di diffondere idee di valore, aiutando il territorio a conoscere le proprie eccellenze e nuove opportunità”.