Le strade sono due: legge di bilancio e decreto Milleproroghe. La seconda sembra quella più percorribile per salvare i tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. Intanto il presidente della Regione, Marco Marsilio, cerca la via del dialogo con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. La salvezza delle quattro sedi giudiziarie si deciderà entro febbraio, mese in cui il Parlamento sarà chiamato a convertirein legge il Milleproroghe.
Visto il no della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che a luglio ha bocciato l’emendamento sulla proroga dei tribunali abruzzesi, “il Milleproroghe è il decreto che più si confà alla nostra situazione, lì nessuno può dire che non c’entra con l’argomento: una proroga non può non rientrare nel decreto Milleproroghe”, sottolinea Vittorio Melone, presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto. “Tempo fa – ricorda – fu approvato un ordine del giorno della deputata Carmela Grippa con cui si impegnava il governo a valutare, nell’imminenza della scadenza, la possibile proroga. E’ chiaro che, in un’organizzazione complessa come il Tribunale, la scadenza non può essere luglio per settembre: è questo il momento, perché è chiaro che anche il capi degli uffici del processo devono sapere cosa devono fare. Quindi a febbraio il Parlamento sarà chiamato a convertire il Milleproroghe all’esito delle discussioni sugli emendamenti. Tutta questa situazione – fa notare Melone – incide anche sul Pnnr: alla ministra Cartabia vogliamo dire che il nostro problema non è localistico. Nei nostri tribunali l’attività è proseguita, anche in presenza nei momenti più difficili della pandemia, perché i nostri palazzi di giustizia, essendo stati concepiti come tali e alla vecchia maniera, ossia con le finestre e non con il tiraggio forzato, riescono a garantire tutte quelle misure anti Covid che altre sedi giudiziarie non possono assicurare. Quindi noi non ci siamo fermati, se non per quelle attività che la legge ha vietato da marzo a maggio del 2020. Il nostro è tra gli unici tre circondari d’Italia che, durante il lockdown, non hanno fermato l’ufficio del giudice di pace. Nel piccolo, come al solito, ci si riesce a organizzare e a garantire la continuità di un servizio essenziale come l’esercizio della giurisdizione. Inoltre, la questione è raggiungere gli obiettivi del Pnrr, cui sono legati i finanziamenti europei. La giustizia italiana – afferma Melone – non può permettersi che il distretto della Corte d’appello dell’Aquila si blocchi. Se si blocca il distretto dell’Aquila perché sei tribunali su otto subiscono le ripercussioni di un accorpamento, proprio in quegli anni, 2022-2026, che ci devono portare a raggiungere gli obiettivi del Pnrr in materia di giustizia, è un danno per tutti”.
Incontro Marsilio-Cartabia – Un colloquio con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Lo ha chiesto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per tentare di salvare dalla chiusura i Tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona.
“In Parlamento abbiamo avuto una grande solidarietà trasversale che purtroppo non si è ancora concretizzata in una norma di legge”, ha detto all’Ansa il governatore a Firenze, a margine della sua partecipazione al Festival dell’ottimismo.
“Ho chiesto al ministro Cartabia di ricevere noi, gli ordini professionali e i sindaci di queste città per cui si minaccia la soppressione definitiva del tribunale, quando peraltro i tribunali accorpanti, cioè L’Aquila e Chieti, non hanno nemmeno lo spazio fisico disponibile e pronto per accorpare, ognuna delle due sedi, altri due tribunali, non uno solo”.