È la standing ovation del pubblico del PalaBCC a salutare il Nicola Piovani che, in una serata da ricordare, ha trasmesso emozioni, in parole e musica, a chi ha partecipato all’appuntamento per i 170 anni della Farmacia Pietrocola di Vasto. Ad aprire la serata-evento, presentata da Paola D’Adamo, sono Filippo e Marussia Pietrocola tra cui, in maniera simbolica, c’è il passaggio di consegne alla guida della farmacia fondata da Giuseppe Nicola Pietrocola nel 1851 e arrivata oggi, la guida della giovane farmacista, alla quinta generazione. Con la musica come passione di famiglia è stato naturale, in occasione di questo anniversario, scegliere di organizzare un momento di festa, aperto alla città (nei limiti della capienza consentita dal palazzetto dello sport) con il concerto “La musica è pericolosa” di Piovani.
Il compositore e musicista romano ha condotto il pubblico in un viaggio alla scoperta delle sue opere, tra narrazione ed esecuzione musicale accompagnato da Marina Cesari (sax-clarinetto), Sergio Colicchio (tastiere-fisarmonica), Pasqualino Filastò (violoncello-chitarra-mandoloncello), Vittorio Naso (batteria-percussioni) e Marco Loddo (contrabbasso).
Partendo da Federico Fellini, con gli aneddoti di lunghe sedute di lavoro e le colonne sonore di film come Intervista e Ginger e Fred, l’arte di Piovani si è snodata attraverso i temi musicali per Il traditore di Marco Bellocchio e Il Marchese del Grillo, di Mario Monicelli. E poi l’incursione in Debussy e nel brano Partenope, composto ricordando il mito delle Sirene. C’è poi Caminito, in cui arriva la voce di Marcello Mastroianni che Piovani aveva convinto ad incidere in studio dopo averla interpretata in un film. Spazio anche alla musica cantautorale, ripercorrendo la collaborazione con Fabrizio De Andrè per l’album “Storia di un impiegato”.
C’è poi ampio spazio alle produzioni che legano Piovani a Roberto Benigni, come il celebre brano che, ormai da anni, accompagna l’entrata in scena dell’attore e regista toscano nei suoi spettacoli. Di “Quanto t’ho amato” – che poi chiuderà anche la serata – Piovani racconta il processo creativo insieme a Benigni e Vincenzo Cerami. E, quando il concerto sembra ormai terminato, ecco che lo struggente tema de La vita è bella, che gli è valso l’Oscar nel 1999, viene accolto dagli applausi e poi da un religioso silenzio. C’è spazio anche per le musiche che hanno accompagnato gli spot firmati da Giuseppe Tornatore per la campagna vaccinale e per l’ultimo messaggio di Piovani dopo aver ricevuto dal sindaco Francesco Menna la riproduzione del monumento alla Bagnante. “La gente dello spettacolo ha sofferto tantissimo in questi due anni. Non solo gli artisti ma, soprattutto, tutti i lavoratori di questo settore. Serate come questa ci premiano delle difficoltà vissute, dandoci la possibilità di riprendere a pieno regime, pur consapevoli delle difficoltà che ancora ci sono”.
Foto – Il concerto di Nicola Piovani
foto di Costanzo D’Angelo