“Bene l’incontro, ma servono fatti concreti per rimediare a una grave situazione che si protrae da anni”. È questa in sintesi la reazione di Fim Cisl e Fiom Cgil all’annuncio di convocazione del sindaco Tiziana Magnacca di un incontro sulla preoccupante situazione della Denso. La multinazionale giapponese ha comunicato ieri ai dipendenti che dal prossimo primo dicembre sarà necessario un ulteriore ricorso alla cassa integrazione con sospensioni temporanee dell’attività lavorativa che si aggiungeranno alla riduzione oraria già in vigore da metà novembre.
TAVOLI ASSENTI O INCONCLUDENTI – “Apprezziamo l’iniziativa del sindaco ma non vorremmo che il tutto si trasformasse nella ennesima riunione fine a se stessa – esordisce la Cisl che punta il dito sul disinteresse, e la mancata incidenza, degli enti sovracomunali – I tavoli dove si può davvero determinare il futuro della Denso sono purtroppo altri e ad oggi sono praticamente inesistenti o comunque inconcludenti. Ci riferiamo al tavolo regionale, dove la Regione può avere un ruolo determinante nel processo di riconversione industriale attraverso percorsi formativi di riqualificazione dei lavoratori, attraverso il potenziamento delle infrastrutture i cui lavori o non sono mai iniziati o procedono a rilento: porti, banda larga, dorsale stradale Tirreno-Adriatica, potenziamento dell’A14 che nel tratto abruzzese è ormai impercorribile a causa dei lavori, rete idrica diventata un colabrodo, trasporto su rotaie. Basta inaugurazioni con deposito di prime pietre. Vorremmo arrivare a vedere le conclusioni dei lavori!”.
La Fim-Cisl, a livello nazionale, ha chiesto l’istituzione di un fondo per sostenere la trasformazione dell’industria dell’auto verso l’elettrificazione che dovrebbe prevedere ammortizzatori e finanziamenti per i processi di riconversione. In un simile fondo la Denso entrerebbe di diritto visto che quello dell’elettrificazione è un nodo cruciale nel futuro dello stabilimento.
“Le riunioni, le interrogazioni parlamentari, regionali e comunali dove le parole rimangono fra quattro mura non salvano le aziende. Bisogna agire subito con fatti concreti. I lavoratori e le loro famiglie hanno bisogno di certezze subito per evitare di arrivare a dire ‘ormai è troppo tardi’. Se le istituzioni a tutti i livelli non si muovono velocemente con azioni concrete la Denso deciderà di produrre i prodotti elettrici da altre parti. Chiediamo alle istituzioni di trasformare le pur apprezzabili buone intenzioni in dati di fatto. Finora gli unici fatti concreti sono i sacrifici dei lavoratori in termini occupazionali e di salario a causa dell’uso massiccio di cassa integrazione. La nostra non è una presa di posizione politica ma solo una costatazione dei fatti perché negli ultimi 15 anni si sono avvicendate sia in Regione che al Governo tutti gli schieramenti politici e ci addolora dire che i problemi negli anni sono rimasti sempre gli stessi nonostante da anni stiamo evidenziando i rischi a cui andiamo incontro. Il tempo ormai sta per scadere. Vogliamo essere da stimolo affinché ognuno per il suo ruolo faccia il suo dovere, in primis l’azienda che ha nel nostro territorio una missione e ruolo sociale importante”.
“CONVOCAZIONE TARDIVA, MA POSITIVA” – L’invito del sindaco Magnacca è ritenuto positivo, seppur tardivo, dalla Fiom Cgil: “Finalmente dopo molti mesi sentiamo il sindaco prendere posizione sulla Denso. Tale decisione di intervenire tardivamente, nonostante nella sua maggioranza siedano anche consiglieri comunali che lavorano in Denso, è positiva. Da gennaio 2021, in modo solitario, le organizzazioni sindacali stanno affrontando una crisi che non ha precedenti e che purtroppo non riguarda un quinto dei lavoratori ma ben oltre. Siamo sicuri che il sindaco sia stato ben informato dai suoi consiglieri del serio rischio che sia messo in discussione lo storico insediamento Denso. Speriamo che questo interessamento non sia finalizzato solo alla prossima e imminente campagna elettorale, visto che l’ultimo intervento pubblico del sindaco sulla vertenza Denso risale alle elezioni della rsu. Restiamo in attesa della convocazione e diamo la nostra completa disponibilità a partecipare all’incontro nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori e dell’intero territorio”.