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Zonalocale

in Eventi, Gissi
26 Novembre 2021
26 Novembre 2021
Redazione ZonalocalebyRedazione Zonalocale

“L’amore combatte le parole della violenza e le ferite dell’anima”

Il 25 novembre all’Ite di Gissi e Casalbordino

Per la giornata del 25 novembre, che vede tante iniziative promosse e moltiplicate in ogni angolo d’Italia, anche l’Ite di Gissi e l’Ite di Casalbordino dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi si sono espressi in termini di attività di sensibilizzazione alternate a momenti di riflessione. La giornata, che nasce dall’esigenza di educare, a cominciare dalle giovani generazioni, su un tema purtroppo doloroso e diffusamente presente, ha visto la partecipazione sentita e attenta di alunni, docenti e istituzioni.

Di impatto, all’ingresso dell’Ite di Casalbordino, sono risultate la piccola mostra fotografica curata e allestita dalle classi del biennio dell’Ite, nonché la sistemazione di un manichino con il contributo delle alunne che hanno generosamente prestato scarpe e oggetti rossi per l’occasione. Non solo mostre, ma anche realizzazione di un video-spot, sapientemente realizzato da una classe del triennio. Colore rappresentativo di questo appuntamento è il rosso; a tal proposito, alla presenza del dirigente scolastico, Aida Marrone e dei rappresentanti delle istituzioni, nel giardino interno all’istituto, a breve sarà inaugurata l’installazione di una panchina ristrutturata grazie al contributo degli studenti volontari, come gesto simbolico e testimonianza di un impegno costante e di una battaglia purtroppo ancora lontana dall’essere vinta. Un laboratorio didattico appositamente creato e organizzato grazie alla collaborazione dei docenti. Un segno visibile e condivisibile. Un segno di immediata interpretazione per ricordare e affrontare questa importante tematica. Un segno necessario a diffondere i valori dell’uguaglianza e della parità fra i sessi, che nasce dal rispetto reciproco. Insomma, tanti strumenti per un unico scopo: insieme contro un fenomeno che non accenna a diminuire. Realizzare una panchina rossa è un gesto semplice, ma concreto e tangibile, per diffondere un messaggio importante.

I ragazzi dell’Ite di Gissi, le classi del Biennio e del Triennio, in due momenti diversi, alla presenza della dirigente scolastica, Aida Marrone, hanno affrontato, con il supporto di un’esperta esterna, la dott.ssa Lucia Ubaldi, psicologa, la tematica, ormai quotidiana, della violenza contro le donne e della violenza contro i minori.  
Particolarmente coinvolgente la visione di un video presentato sul monologo di Paola Cortellesi, in cui emergono delle parole forti che colpiscono psicologicamente le donne, causando traumi. L’attrice recita: “Questa sera non voglio fare la donna che si lamenta e che recrimina, però anche nel lessico noi donne un po’ discriminate lo siamo. Sono soltanto parole, certo, però se fossero la traduzione dei pensieri allora sarebbe grave, sarebbe proprio un incubo”.

Dietro le parole ci sono i pensieri e le azioni. Queste sono “Le parole della violenza”, parole che pesano come una condanna morale sulle donne. Le ferite dell’anima, che scaturiscono anche dalle parole, sono più profonde delle ferite del corpo e più difficili da cancellare o da guarire. Un’esperienza immersiva nella violenza verbale che le donne subiscono, in maniera più o meno diretta o esplicita, nella loro quotidianità. 

Un percorso in cui la donna appare complice e corresponsabile, in cui la violenza viene raccontata come inevitabile e la reazione violenta dell’uomo suona quasi come giustificazione, come a voler distogliere l’attenzione dal reato che, purtroppo, di frequente è il punto di arrivo e che ha un nome preciso: femminicidio.
La psicologa si è soffermata poi sui vari tipi di violenza: fisica, sessuale, psicologica, emotiva, economica, stalking, e in particolare sulla violenza assistita, in cui i figli assistono agli atti di violenza e ne subiscono danni a livello psicologico. A tal proposito racconta esperienze vissute da alcuni ospiti della casa famiglia.

Due nostri alunni hanno letto un passo, particolarmente commovente, scritto da una ragazza che ha sofferto e che ha cercato di liberarsi dal dolore anche attraverso la scrittura.
La violenza ha tante forme, provoca serie conseguenze sulla salute e sullo sviluppo dei bambini, produce anche effetti psicologici che ne possono segnare tutta la vita. Purtroppo gli uomini violenti sono spesso coloro che hanno assistito e vissuto delle violenze nelle proprie case.
I racconti hanno coinvolto particolarmente gli studenti, suscitando profonde emozioni. L’intervento si è poi concluso con la presentazione delle attività da parte di alcuni ragazzi. Gli alunni hanno espresso una riflessione collegata a quanto ascoltato e sono emerse le loro sensazioni, dei pensieri semplici ma significativi.

Un’alunna si è soffermata su una poesia di Alda Merini Il mio primo trafugamento di madre, sulla violenza sulle donne. È una delle più dure poesie scritte dalla poetessa, pubblicata nella raccolta La Terra Santa del 1984.”. La poesia racconta la tragica realtà dello stupro vissuto dalla scrittrice, durante il suo ricovero in manicomio, in seguito al quale rimane incinta. Una poesia dura e dolorosa, un grido di disperazione, una richiesta di giustizia. Una violenza subita in quanto essere umano, in quanto donna e poi madre.

Le riflessioni, le parole non sono mai abbastanza di fronte ai drammi quotidiani della violenza contro le donne e contro i minori. È sempre giusto e doveroso parlarne e la campagna di sensibilizzazione deve partire dai banchi di scuola. Pertanto sarebbe utile nelle scuole partire da un’educazione di base che insegni a individuare il fenomeno della violenza sulle donne e sui minori, in modo da potersi staccare da alcuni modelli ed esempi, che se emulati, rischiano di continuare a radicare il tragico meccanismo.

Per creare una società in cui non vi siano più abusi sulle donne, sui minori, occorrerebbe prima educare all’amore, che è figlio della Libertà. Educare all’amore significa creare una società lontana dalla violenza. L’amore non ti chiede di essere diversa, ma si alimenta e cresce attraverso le tue passioni. Chi ti ama, asseconda i tuoi sogni. L’amore equivale al rispetto ed è figlio della Libertà.

La Redazione
I.T.E. Gissi-Casalbordino

Foto – Il 25 novembre all’Ite di Gissi e Casalbordino

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Tags: aida marronegiornata contro la violenza sulle donneistituto omnicomprensivo gissiite casalbordinoite gissiviolenza donne

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