È una comunicazione della Direzione Risorse Umane in bacheca a dare la notizia ai dipendenti: dal 1° dicembre sarà necessario un ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali rispetto a quanto già annunciato (e applicato) da metà novembre.
Stamattina i lavoratori sono stati avvisati sulla prossima adozione massiccia degli ammortizzatori sociali che investirà la quasi totalità dello stabilimento – che occupa 1000 persone – in cui si producono motorini di avviamento. L’ufficio Risorse umane nei prossimi giorni contatterà i dipendenti della multinazionale giapponese per comunicare il “piano di momentanea sospensione dell’attività lavorativa”.
L’acutizzarsi del delicato momento per la fabbrica sansalvese è motivato dall’azienda con la difficoltà di reperire le materie prime e il crollo a livello globale dei volumi produttivi del comparto automotive. A questo quadro, già peggiorato dai quasi due anni di pandemia, si aggiungono l’aumento – definito dall’azienda “esponenziale” – del costo delle materie prime e “le ricadute macroeconomiche causate dall’accelerazione del processo di transizione ecologica“. Quest’ultimo tema è ben conosciuto a San Salvo dove, da prima dell’esplosione della pandemia, si discute del ruolo che lo stabilimento avrà nel futuro scacchiere globale dell’auto elettrica, ma in questa direzione non sono mai arrivate decisioni certe e definitive in grado di rassicurare l’ambiente.
Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, appresa la notizia, ha convocato sindacati, rsu e vertici aziendali per un incontro in Comune. La situazione è delicata da tempo, nel maggio scorso l’annuncio del 200 esuberi è stato accompagnato dai timori di una reale portata dei tagli da effettuare maggiore di quanto comunicato e ufficializzato in quel momento. Da tempo l’azienda sta proponendo ai lavoratori delle offerte per incentivarne l’uscita.
LA PREOCCUPAZIONE DEL SINDACO – “Sia chiaro a tutti che è in gioco non solo il futuro dei lavoratori e delle famiglie dello stabilimento di San Salvo ma di un intero territorio – dice il primo cittadino – L’amministrazione comunale già dall’inizio della scorsa estate ha accompagnato la parte datoriale della Denso al ministero dello Sviluppo economico al fine di individuare delle soluzioni che potessero aiutare l’azienda senza far patire troppi disagi alle maestranze, senza contare le iniziative parlamentari con gli emendamenti per favorire il mantenimento occupazionali. Nel corso dell’incontro di giugno al ministero emersero le criticità della evidente crisi aziendale attraversata dalla Denso e fu prospettata l’eventuale possibilità di far ricorso ai finanziamenti di Invitalia. Siamo stati anche parte attiva tra la Denso e la Regione con gli assessori al Lavoro Quaresimale e D’Amario alle Attività produttive”.
“Le notizie che arrivano dalla Denso sul numero degli esuberi – conclude Magnacca – non ci fanno stare affatto tranquilli. Sono numeri importanti. Stiamo parlando di un quinto della forza lavoro diretta attualmente utilizzata. Da qui la mia richiesta di un confronto che veda riuniti attorno al tavolo l’azienda e i sindacati per riferire in maniera chiara e senza mezze verità sulla reale situazione. Dobbiamo lavorare assieme guardando anche alle prospettive future con concrete e fattibili iniziative aziendali, senza creare ulteriori incertezze e preoccupazioni ai lavoratori. La responsabilità è di tutti affinché la Denso resti qui a San Salvo”.