Mancano gli anestesisti, quindi all’ospedale di Vasto si opera solo in caso di urgenza. E ora la polemica nei confronti della Giunta regionale arriva proprio da coloro che al ballottaggio delle elezioni comunali di ottobre avevano stretto un patto col centrodestra in base alle promesse di soluzione dei problemi della sanità vastese.
“Che ce ne facciamo delle promesse di prime pietre e ospedale nuovo? Sui diritti di salute del Vastese prima la sinistra adesso la destra sono passati con indifferenza, quasi con protervia”, attaccano le consigliere comunali Alessandra Cappa (Per Vasto), Maria Amato (La Buona Stagione) e Alessandra Notaro (La Buona Stagione). E attaccano il presidente della Regione Abruzzo: “Avevamo avuta la parola da parte di Marsilio che ci sarebbe stato il massimo impegno nella soluzione dei problemi e quello degli anestesisti era la priorità, noi ci abbiamo creduto: che valore ha la parola del presidente?”.
Nuova emergenza – “Stamane – raccontano in un comunicato congiunto – è stata emanata un nota della direzione del reparto di Anestesia e Rianimazione del San Pio di Vasto che dispone l’esecuzione dei soli interventi chirurgici urgenti sino a data da destinarsi. Avevamo salutato positivamente una soluzione provvisoria (turni aggiuntivi da Chieti)”.
La conseguenza, secondo Cappa, Amato e Notaro, è che i pazienti sono costretti ad andare altrove: “Una grande parte degli interventi quali calcolosi della colecisti o ernie inguinali o gli interventi per patologia oncologica non complicata non possono accedere e prendono la via della sanità privata.
Che ce ne facciamo delle promesse di prime pietre e ospedale nuovo? Sui diritti di salute del Vastese prima la sinistra adesso la dx sono passati con indifferenza, quasi con protervia.
Denunciamo con decisione la triste realtà del nostro ospedale: il polo chirurgico è essenziale, una soluzione immediata va trovata con gli anestesisti presenti in azienda, con i turni aggiuntivi, con professionisti anche esterni: quando ci si trova in condizioni di emergenza le possibili soluzioni vanno esplorate tutte e soprattutto sono possibili. In altre regioni hanno richiamato i pensionati, a Vasto pur essendoci delle disponibilità non si è fatto”.
Le tre rappresentanti della coalizione che al primo turno ha sostenuto Alessandra Notaro rivolgono tre domande al governo regionale: “Quanti sono gli anestesisti in azienda? Quanti rispettivamente a Lanciano, Chieti e Ortona? Fintanto che sono state garantite le sedute operatorie qualcuno ha fatto una valutazione comparativa del numero di interventi chirurgici/per anestesista nei vari punti di erogazione di servizi dell’azienda? È vero Vasto è distante, ma cambiando il punto di vista forse è più corretto dire che Chieti e Pescara, i luoghi in cui si decide, sono ‘distanti’ da Vasto”.