Otto anni e quattro mesi di reclusione. È la pena che il Tribunale di Vasto ha inflitto al quinto imputato per la rapina alla gioielleria Scafetta di Vasto. Giovanni Russi, di San Severo, era l’unico a non aver scelto il rito abbreviato. Il processo si è svolto con rito ordinario.
Gli altri componenti della banda, anche loro sanseveresi, sono stati già condannati: quattro anni e due mesi a Luigi Gomeri, Nazario Infante e Mario Spinelli, tre anni e quattro mesi a Carmine Ciavarella.
La rapina – Il colpo risale al 17 novembre del 2017. Entrati in azione nel tardo pomeriggio del 17 novembre 2017, i rapinatori, col volto coperto – tranne Spinelli, che si era finto cliente, facendosi aprire la porta – avevano minacciato la proprietaria con un coltello e poi l’avevano scaraventata a terra, di qui l’accusa di lesioni personali aggravate.
Quindi erano scappati, ma si erano trovati ad affrontare un imprevisto: un commerciante, Lino Checchia, titolare dell’ottica che si trova a pochi metri dalla gioielleria, aveva rincorso i malviventi urlando: “Siete circondati, arrendetevi!”. A quel punto, uno dei fuggitivi aveva gettato a terra parte della refurtiva. Il valore del bottino era stato poi valutato in circa 5mila euro.
Nel correre precipitosamente verso l’automobile, uno dei rapinatori aveva gettato a terra parte della refurtiva. Il valore del maltolto era stato poi valutato in circa 5mila euro. Nella stessa notte della rapina, i poliziotti di Vasto si erano spostati a San Severo per avviare le ricerche insieme ai loro colleghi pugliesi. Il primo identificato era stato il giovane a volto scoperto, poi gli altri quattro, ultimo dei quali Giovanni Russi, l’unico a non aver scelto il rito abbreviato.
La sentenza – Nel corso della discussione il pubblico ministero, Giampiero Di Florio, aveva chiesto una condanna a otto anni e quattro mesi. Oggi il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo, ha letto il dispositivo della sentenza: il collegio giudicante ha accolto la richiesta del pm. Oltre alla reclusione, i magistrati hanno irrogato all’imputato una multa da 2mila 500 euro, il risarcimento del danno e il pagamento delle spese di giudizio.
Inoltre i giudici hanno ravvisato false testimonianze di sei persone, la cui posizione è stata di conseguenza rimessa alla Procura.
“Siamo soddisfatti”, commenta Pompeo Del Re, avvocato della proprietaria della gioielleria. “Questa vicenda è l’ennesima conferma della necessità di mantenere aperto il Tribunale di Vasto quale importante presidio di legalità”.