È stato presentato domenica 21 novembre, al FLA di Pescara, il nuovo libro del ricercatore Simone D’Alessandro. Il volume, dal titolo “Creative Actions and Organizations. Towards a Reflexive Sociology of Serendipity”, pubblicato dalla casa editrice Cambridge Scholars, “distrugge i luoghi comuni sui processi creativi e sul loro rapporto con l’innovazione”, inaugurando una “una sociologia riflessiva basata sulla serendipity“, capacità, o fortuna di fare scoperte inattese, specialmente in campo scientifico, per caso, mentre si cerca altro.
Attraverso un percorso teorico ed empirico che prende in esame 600 studiosi, ma anche le pratiche dei professionisti, l’autore riscontra “tecniche che attivano routine nella gestione della creatività”. Opposizione, combinazione e separazione sono le “meta-regole” individuate da D’Alessandro che “determinano il comportamento creativo e vengono innescate da una relazione ricorsiva ma paradossale tra pensiero e linguaggio”. A discutere con l’autore nel corso della presentazione, moderata dalla giornalista RAI, Roberta Mancinelli, sono intervenuti Federico Fioriti, General Manager di Innovalley; Stefano Cianciotta, presidente di Abruzzo Sviluppo e Massimo di Cintio, Ceo Virgola.com.
“Nelle odierne organizzazioni altamente innovative – spiega l’autore illustrando i contenuti del suo nuovo libro – i processi creativi sono proceduralizzati sotto forma di tecniche e danno origine a fenomeni di routine. Nel mio percorso professionale, accademico e professionale, ho trattato l’argomento in diverse pubblicazioni. Sono partito dall’idea di ricostruire un dialogo sociologico della creatività nelle organizzazioni. In tal modo, ho ibridato i paradigmi: la sociologia relazionale di Donati, l’approccio sistemico luhmaniano, il costruttivismo radicale di Von Foerster, le idee di Sennett sull’artigiano, le idee di Wittgenstein e Searle sul linguaggio, le idee di Dummett e di Goedel sulla logica, Hofstadter sull’artificiale intelligenza.
Ho attinto a oltre 600 opere tra saggi e articoli – sottolinea – individuando correnti di pensiero di studiosi che si sono occupati dell’argomento. Allo stesso tempo sono stato osservatore partecipante, all’interno di agenzie di comunicazione, società di consulenza, istituti di formazione e università, associazioni culturali, case editrici. Nelle organizzazioni osservate vengono utilizzate tecniche che attivano routine nella gestione della creatività. Dal 1999 al 2015 ho censito 200 tecniche, ognuna delle quali presentava elementi presenti anche nelle altre tecniche: comuni meta-regole di opposizione, combinazione e separazione che determinano il comportamento creativo e sono innescate da una relazione ricorsiva ma paradossale tra pensiero e linguaggio. Questa monografia distrugge i luoghi comuni sui processi creativi, inaugurando una sociologia riflessiva sulla serendipity”.
Simone D’Alessandro è dottore di ricerca in Scienze sociali all’Università G.D’Annunzio, professore di Sociologia dei Processi Creativi, nonché direttore ricerche di Hubruzzo, Fondazione Industria Responsabile, e di Carsa. Giornalista, scrittore e copywriter senior, è autore di 77 pubblicazioni di carattere accademico, quali: Creative Actions and Organizations: Towards a Reflexive Sociology of Serendipity, Cambridge Scholars Publishing, 2021; Ripensare i borghi per cambiare le città, Franco Angeli, Milano, 2020; Dalle maggioranze silenziose alle identità neuronali: la post-società degli ibrividui, in La Critica Sociologica, Vol 214, N. 2, Serra Editore, Pisa, 2020; The reflective relationships between society and technology in ScienzaeFilosofia, n. 21/2019; La ricostruzione Post-Sisma della città de L’Aquila come fenomeno mediatico in Sociologia e Politiche Sociali n. 3, 2019; Relational sociology and doctor-nurse-patient relationship in Salute e Società, N. 1, 2018; Identity, difference, relationship in Studi di Sociologia, N. 1, 2017; Corporate Networks and We-Relation: The Italian Experience in Sociologia e Politiche Sociali, 2015.