Il tempo per un’alleanza è scaduto: il centrosinistra si presenterà ancora una volta diviso alle Amministrative sansalvesi. A confermarlo è stato ieri il candidato Giovanni Mariotti, sostenuto dalle liste Democratici per San Salvo, Cambiamo San Salvo e Avanti San Salvo – che ha inaugurato la propria sede elettorale di via Duca degli Abruzzi.
“Oggi finisce l’attesa di una risposta alla richiesta formulata il 25 settembre per arrivare a una unità di tutto il centrosinistra, inizia quindi il mio percorso di candidato sindaco” ha detto Mariotti dopo gli interventi di Simona Conte (Cambiamo San Salvo), Tony Mariotti (Democratici per San Salvo) e Paolo Di Cicco (Avanti San Salvo).
Il riferimento è alla mano tesa a fine settembre a quell’altra parte di centrosinistra – composta soprattutto dai partiti “ufficiali” Pd, Articolo Uno, Sinistra Italiana e Italia Viva e la lista civica Più San Salvo – che, nel luglio scorso, ha ufficializzato la candidatura a primo cittadino di Fabio Travaglini, affinché si usassero le primarie per convergere sulla candidatura migliore. A quell’invito – avanzato sotto l’utopistico nome di Movimento politico per l’unità del centrosinistra – non è arrivata la risposta (o, se è arrivata, non è stata quella auspicata), così l’attuale consigliere di opposizione guiderà quello schieramento che vede al suo interno, tra gli organizzatori, anche la presenza dell’ex sindaco Gabriele Marchese e dell’ex assessore Osvaldo Menna con il quale Mariotti condivise per un periodo l’esperienza in giunta. Nell’ultimo consiglio comunale è stata formalizzata l’uscita di Mariotti dal gruppo del Pd e il passaggio al gruppo misto.
“Non sarà un percorso facile, ma difficile e anche ostico in alcuni tratti – ha continuato Mariotti – ma confermo il mio completo e assoluto mettermi a servizio della città. Non farò promesse che poi non possono essere mantenute. Tiziana Magnacca dieci anni fa promise ‘Mi candido per far crescere e sviluppare San Salvo, questa promessa non è stata mantenuta e oggi siamo una città dormitorio con l’assenza di cittadinanza attiva e socialità nel centro e nelle periferie. È il momento di invertire un trend negativo fatto di programmazione assente e inadeguata”.
L’intervento di Giovanni Mariotti