A lungo aveva molestato una 17enne del Vastese, conosciuta sui social, con continui messaggi e pedinamenti. A interrompere l’estenuante richiesta di attenzioni di un 23enne di origine albanese, domiciliato in un Comune del Vastese, sono stati i carabinieri che lo hanno rintracciato e, poichè irregolare sul territorio nazionale, rimpatriato.
La vicenda ha origine quando la “studentessa 17enne aveva conosciuto su piattaforma social il giovane 23enne che, invaghito di lei, aveva iniziato ad inviare una serie di messaggi sul suo profilo”, spiegano in una nota i carabinieri della Compagnia di Vasto.
I continui messaggi, non graditi dalla giovane, l’avevano indotta a bloccare il contatto del 23enne che però non si è arreso “creando nuovi profili, di volta in volta bloccati, per continuare le comunicazioni”. La studentessa ha quindi dedciso di rivolgersi “un consulto, al centro antiviolenza Emily al fine di ottenere indicazioni su come comportarsi”.
Il personale dell’associazione antiviolenza le ha consigliato di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Così, “unitamente all’esercente la potestà genitoriale, ha sporto querela presso la stazione Carabinieri di Vasto. Gli immediati accertamenti – spiegano i carabinieri -hanno consentito di verificare frequenti avances da parte del giovane albanese consistenti in appostamenti e creazioni di vari profili social con conseguente invio di messaggistica”.
I militari, messi sulle sue tracce, lo hanno avvistato la mattina del 17 novembre quando, incontrando casualmente la ragazza nei pressi del terminal bus di Vasto, ha tentato di abbracciarla. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, dopo averlo identificato, hanno accertato che il 23enne era presente irregolarmente in Italia. “Pertanto, previa identificazione ed elezione di domicilio in relazione ai delitti denunciati, veniva accompagnato presso la Questura di Chieti ove gli veniva notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale“. Il 23enne dovrà rispondere di molestie e ipotesi di atti persecutori. La sera stessa del 17 novembre è stato accompagnato dai carabinieri di Vasto al porto di Bari e imbarcato sulla nave per Durazzo. Non potrà far rientro in Italia per i prossimi 5 anni.