Sulla partecipazione all’asta per l’aquisto dell’ex sede della Dc e dell’ufficio postale sono critici i membri dell’opposizione di centrosinistra di San Salvo.
I consiglieri Marika Bolognese (Iv), Gennaro Luciano (Pd), Antonio Boschetti (Pd) e Fabio Travaglini (Più San Salvo) non hanno partecipato alla seduta di stamattina come forma di protesta nei confronti del presidente dell’assise civica Eugenio Spadano e valuteranno “l’eventuale ricorso alle autorità contabili e penali”.
La seduta si era aperta con la comunicazione dell’uscita dal gruppo Pd (formalizzata il 9 novembre scorso) e conseguente passaggio al gruppo misto di Giovanni Mariotti. Il consigliere rimedia così al paradosso di essere contemporaneamente membro Pd dell’assise civica e candidato sindaco alternativo al Pd con il Movimento politico per l’unità del centrosinistra. Lo stesso Mariotti stamattina non era presente, ma non ha firmato il comunicato congiunto insieme altri quattro esponenti della minoranza.
Luciano e Travaglini (Più San Salvo) inizialmente collegati hanno annunciato l’abbandono criticando i tempi di convocazione: “L’amministrazione comunale di centrodestra intende partecipare all’asta per l’acquisizione dello stabile delle vecchie Poste di via De Gito e della sede della vecchia Democrazia Cristiana di piazza Marconi senza dire cosa ne vuol fare e senza neanche dare il tempo necessario e dovuto per approfondire le relative carte, visto che le stesse sono state consegnate nel pomeriggio di ieri”.
“Le condizioni – prosegue ha aggiunto Luciano – alle quali ultimamente l’amministrazione ci sta mettendo, non ci permette più di svolgere in maniera efficace ed efficiente il ruolo che siamo stati chiamati a svolgere. È impensabile studiare e approfondire nel dettaglio le carte, quando le stesse vengono consegnate nel pomeriggio antecedente il consiglio comunale”.
“Cosa intenda fare l’amministrazione comunale su quei due stabili non è dato saperlo perché non lo sanno neanche loro. Non ho letto atti, delibera di giunta in cui si evince il loro intento su quei due stabili – aggiunte Travaglini – Si tratta di atti importanti che richiedono una seria riflessione. Da mesi assistiamo a consigli comunali convocati solo in via d’urgenza. Manca l’ordinarietà anche nelle assisi civiche che tra l’altro continuano a svolgersi in modalità telematica e non in presenza. Si torni dunque a discutere in aula, nel luogo deputato allo svolgimento delle sedute di consiglio”.
Nel comunicato diffuso dopo la seduta, Marika Bolognese torna sull’opportunità dei consigli in presenza: “L’aula consiliare è abbastanza grande per riunirci e discutere in presenza mantenendo il dovuto distanziamento. Quel distanziamento che però spesso e volentieri manca nelle premiazioni e negli incontri pubblici quando le stesse sono anche seguite da foto di gruppo”.
Il presidente Spadano ha replicato ricordando che “per i consigli comunali urgenti l’invio della documentazione deve essere fatta entro 12 ore e così è avvenuto. Per quanto riguarda il ritorno in aula, di fronte all’aumento dei casi abbiamo preferito un atteggiamento prudente”.
Il primo cittadino, Tiziana Magnacca, sottolineando le ragioni della scelta di partecipare all’asta, ha affermato nello spazio occupato dallo stabile c’è l’intenzione di creare parcheggi e verde pubblico.