“Il Mar Mediterraneo è da sempre un’immensa ricchezza. Ma girando tante città vedo chiari i segni di come per alcuni diventava un pericolo da cui difendersi. Anche qui a Vasto, non mi è difficile immaginare quelle minacce spaventose, semplicemente guardando le mura di quella città. Un argine di pietra e mattoni eretto contro rischi mortali, che spesso portavano il nome di pirati”. Inizia così il viaggio di Riccardo Barbieri, andato in onda nella puntata di oggi di Geo, programma di Rai 3 condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi.
“Vasto come il mare” è il mini-documentario dedicato a Vasto, in cui il regista televisivo ha narrato la storia della città, partendo dal tempo in cui le località costiere si difendevano dagli attacchi che provenivano dal mare.
La narrazione è stata accompagnata dalle immagini della città, dalle chiese di San Giuseppe e Santa Maria Maggiore, i giardini d’Avalos, le terme romane di via Adriatica e altri scorci del centro storico. Spazio poi alle tradizioni del mare, con i trabocchi e il faro, la navigazione in barca a vela con Invelaconoi davanti alla costa vastese e la battuta di pesca con l’Ottavio Padre, peschereccio della flotta di Punta Penna, che lancia un’ampia pagina dedicata al brodetto di pesce alla Vastese. Dalla realizzazione del tipico tegame in terracotta – con un’incursione in una bottega di Lanciano – alla preparazione del pane e poi, nella cucina di Italo Ferri, per arrivare al prelibato piatto della cucina vastese.
Barbieri conclude così: “Mi guardo intorno e rifletto. Se la società funzionasse proprio come il brodetto alla Vastese, le cose non andrebbero meglio? Pochi fronzoli e tanta sostanza, sopra un fondo comune di valori basilari e condivisi, ognuno dovrebbe essere lasciato libero di essere così com’è, di modo che possa aggiungere il profumo della propria anima, unica ed individuale, nel rispetto del profumo altrui”.
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