Un tavolo di confronto politico-sindacale per evitare un altro periodo buio per i lavoratori della Fondazione Mileno di Vasto Marina. Lo chiedono il segretario provinciale della Fp Cgil, Giuseppe Rucci, e i rappresentanti sindacali dei dipendenti dei centri di riabilitazione del gruppo
I lavoratori, “dopo aver vissuto tra il 2015 e il 2016 un periodo di grande difficoltà, messi a dura prova, insieme alle proprie famiglie, dalla crisi degli stipendi, che è andata anche oltre le due-tre mensilità consecutive, oggi a distanza di pochi anni, rivivono un nuovo momento di difficoltà”.
“Abbiamo – raccontano i lavoratori – già attuato la cassa integrazione nel 2020. Ora ci viene propinata nuovamente per 274 dipendenti. Questo non fa che aumentare la paura e l’incertezza per il nostro futuro. Ecco perché abbiamo chiesto l’incontro per ricordare che noi lavoratori viviamo la nostra comunità lavorativa in modo semplice. Noi al centro dei nostri obiettivi poniamo le cure e l’assistenza ai malati, alle persone fragili, alle persone deboli”. “Quel personale, chiamato eroe, qui alla Fondazione Padre Alberto Mileno viene messo in cassa integrazione”. Il ricorso all’ammortizzatore sociale “deve preoccupare l’amministrazione comunale e il territorio, perché potrebbe provocare difficoltà in tante famiglie di Vasto e del Vastese che sono costrette, loro malgrado, a ricoverare fuori regione i propri cari che necessitano di cure riabilitative”.
Perciò chiedono a Menna e Paolucci “di organizzare un tavolo di confronto politico-sindacale per affrontare, chiarire e risolvere, in maniera chiara e definitiva, tutte le problematiche che da tempo viviamo come lavoratori, al fine di non pregiudicare il futuro di 300 posti di lavoro, da cui potrebbero derivare serie rispercussioni negli anni futuri e soprattutto per gli utenti del territorio di Vasto e del Vastese, che rischierebbero di trovarsi privati di un servizio importante”.