Aumentano i costi dei lavori di adeguamento statico della scuola primaria Ritucci-Chinni di Vasto. La Giunta municipale ha infatti approvato una variante in corso d’opera, che costerà 156mila euro, già previsti in bilancio, per far fronte a un problema evidenziato dagli interventi sui muri perimetrali.
Nei giorni scorsi a Zonalocale sono giunte segnalazioni dai familiari di alcuni alunni. Le famiglie lamentavano uno stop ai lavori e ribadivano il disagio di dover portare i loro figli nelle sedi provvisorie, l’ex istituto professionale Salesiani-Don Bosco e i locali della parrocchia di San Marco.
“La delibera relativa alla perizia di variante – risponde l’assessora all’edilizia scolastica, Anna Bosco – è dovuta a costi sopraggiunti non prevedibili al momento della redazione del progetto, per questo c’è stato qualche giorno non di stop, ma di rallentamento, che purtroppo comporterà ancora un pochino di ritardo”, perché “ci sono delle fasciature da fare intorno ai pilastri della scuola, per cui si sono resi necessari una nuova fornitura di ferro e l’approvvigionamento di altro materiale, con la conseguenza di dover far fronte ai costi dei materiali che, come sappiamo, con l’emergenza che stiamo vivendo, stanno dando non pochi problemi nei cantieri”.
La riapertura della Ritucci-Chinni è uno degli obiettivi che il sindaco, Francesco Menna, anche in occasione della presentazione della nuova Giunta, ha fissato per i primi cento giorni del suo secondo mandato appena iniziato. “Faremo in tempo in tre mesi? Io credo di sì”, dice Anna Bosco.
Il documento – Gli interventi, progettati dall’architetto Ettore Licursi, vengono eseguiti dalla Co.Ge.Co. costruzioni e appalti srl per un importo di 332mila euro e 934 centesimi. Però “nel corso di esecuzione dei lavori di adeguamento statico della muratura perimetrale – si legge nella delibera di Giunta del 28 ottobre – si è manifestata la necessità di introdurre talune modifiche alle previsioni progettuali originarie”, di qui la variante “che non comporta modifiche sostanziali ed è motivata da esigenze derivanti da circostanze sopravvenute che erano impreviste e imprevedibili”.
L’impresa ha riscontrato “una non perfetta linearità degli elementi portanti”, è scritto nella delibera. “Ciò ha comportato, al fine di garantire la perfetta aderenza dei profilati in acciaio alla sottostante muratura, la previsione di un utilizzo di un notevole maggiore quantitativo di malta”. “Inoltre, nel corso della rimozione dell’intonaco, è stato rilevato esistente danneggiamento di taluni dei blocchi portanti in laterizio, che comporta inevitabilmente il fluire di ingenti quantitativi di malta internamente agli stessi”. Per questo si è resa “necessaria la rimozione di un quantitativo superiore di piastrelle rispetto a quanto previsto in progetto. Pertanto, per ripristinare ed uniformare esteticamente la pavimentazione si rende necessario adottare un maggiore quantitativo di nuove piastrelle”.