All’indomani del G20 di Roma, arrivano i primi bilanci di chi ha portato le proprie istanze ai leader mondiali riuniti nella capitale. Al centro del summit capitolino di 30 e 31 ottobre, pandemia, economia e clima.
A Roma anche gli Young ambassador di One, organizzazione apolitica che che opera con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili. La richiesta rivolta ai leader del mondo dalle giovani ambasciatrici dell’associazione, Vittoria Anelli, Marta Pace, Alice Zanin e Anna Frattaruolo e dagli attivisti intervenuti a Roma, è quella di “fare la propria parte nella lotta alla pandemia”.
“Questa crisi ha colpito tutti – afferma Vittoria Anelli, ambasciatrice One originaria di Vasto – ma l’utilizzo di due pesi e due misure nella risposta alla stessa, ha posto i paesi a basso-medio reddito in una situazione di svantaggio. In questo momento miliardi di persone in tutto il mondo vedono la promessa di un vaccino, ma non l’opportunità di riceverlo. Ecco perché agisco per aumentare la consapevolezza sulla necessità urgente di ottenere vaccini senza distinzioni di confini”. Il messaggio è giunto al Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20 che hanno concluso la due giorni di discussioni in cui le risposte alla pandemia e al cambiamento climatico hanno dominato l’agenda.
“L’approvazione dell’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione globale entro settembre 2022 – aggiunge la Anelli – è un passo avanti, ma non abbastanza. Mi aspettavo dal gruppo dei 20 più ambizione e concretezza per poter porre fine a questa pandemia: le parole non sconfiggeranno il virus. La portata della crisi che abbiamo davanti richiede maggiore velocità, ambizione e leadership da parte delle 20 economie più potenti. E il fallimento nella risposta grava sulle spalle della nostra generazione“. Il gruppo dei 20, sottolineano da One, “si è impegnato a ridistribuire 100 miliardi di diritti speciali di prelievo ai paesi più vulnerabili e di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei due gradi e di perseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali. Ma nessun impegno italiano è stato annunciato per il finanziamento dell’ACT-Accelerator, uno strumento che garantisce la distribuzione di vaccini anti Covid-19 e trattamenti medici in ogni parte del mondo”.
“Il G20 non è stato in grado di mettere in campo azioni concrete necessarie per affrontare la pandemia – sostiene la referente ONE per l’Italia, Martina Nuti -. Comunque é importante vedere la Presidenza Italiana fare progressi verso una ripresa che sia veramente globale. Accogliamo l’impegno dell’Italia di riassegnare il 20% della sua allocazione di diritti speciali di prelievo ai paesi che più ne hanno bisogno. Quello dell’Italia è un investimento intelligente poichè non usciremo dalla pandemia e non risaneremo l’economia mondiale finché non ci sarà una risposta economica coordinata di tutti i paesi delle economie avanzate. Sono molto contenta e orgogliosa – sottolinea – di poter contare sul supporto dei nostri giovani ambasciatori in questa battaglia per porre fine alla pandemia. Il messaggio che trasmettono ai loro rappresentanti politici è molto chiaro: non possiamo permetterci l’inazione perché il prezzo da pagare per tutti noi e per le future generazioni sarà molto alto”.