Ha iniziato per commentare la campagna elettorale dell’epoca, ma poi non s’è più fermato. Così è nato Di domenica (e di altri giorni), ultima fatica letteraria di Domenico Di Stefano che ieri l’ha presentata alla città di San Salvo nel gremito auditorium della parrocchia di San Nicola insieme al cardinale Edoardo Menichelli (autore della prefazione del volume), al presidente della Camera di commercio Chieti-Pescara Gennaro Strever, alla dirigente scolastica Anna Rosa Costantini e alla coordinatrice del centro culturale “Aldo Moro” Licia Zulli.
Dal novembre 2017 al giugno 2021 Di Stefano ha in qualche modo riempito le domeniche – le sue e quelle dei suoi amici – con riflessioni sulla propria bacheca Facebook su innumerevoli temi: politica, sport, attualità, fede che pervade tutto il volume; uno spazio riempito, a detta dello stesso autore, da “pensieri ad alta voce, considerazioni, desideri, auspici, ricordi, idee e qualche accenno di speranza“. Quest’ultimo aspetto caratterizza tutta l’opera, la speranza che lega tutti i singoli contributi che partono il 3 dicembre 2017 e terminano il 20 giugno 2021 e che torna anche nelle parole del cardinale Menichelli: “Bisogna coltivarla e incassettare la vanità infeconda che non incide nella storia dove, invece, bisogna starci e sentirsi concretamente utili e responsabili della comunità”.
“Quando si scrive lo si fa perché si ha qualcosa da dire – ha spiegato l’autore – Quello racchiuso nel libro è il mio sguardo sulla realtà, si dà importanza al mio rapporto con gli altri. I singoli testi sono spesso lunghi, non è un libro che parla per slogan, ma è un libro che mi assomiglia in un periodo in cui il pensiero si assottiglia“.
E la domenica che dà il titolo al volume? Menichelli ha suonato un piccolo campanello d’allarme: “La domenica è un tempo da recuperare, anche questa giornata si è appesantita, ma deve restare un punto di riferimento per ogni uomo. Per me è stata ed è l’incontro che mi ha cambiato la vita e che continua a cambiarla ogni volta che spesso il pane sull’altare. Ma la domenica è anche un tempo di riposo intelligente, lo spazio per approfondire, ascoltare, leggere, confermare i buoni propositi e le buone compagnie, è come un cibo sanante la diffusa anoressia dell’anima”.
“Quando nella mente e nel cuore ci sovviene il quesito su cosa sia la domenica – conclude Di Stefano – forse la risposta più vera e più bella è che la domenica è un ponte su cui indirizzarsi e trovare strada che ci sta aspettando. Andiamo allora con coraggio, passione, libertà e un pizzico di arte varia. È questo il mio auspicio per tutti”.