I cantieri finanziati dal masterplan non possono ancora dirsi conclusi e i sindaci dell’entroterra tornano a scalpitare. Ieri sera, nell’aula consigliare di Palmoli, i primi cittadini di 13 Comuni dell’entroterra si sono riuniti per fare il punto sulla viabilità, ma non solo.
Luciano Piluso (sindaco di Schiavi d’Abruzzo) e Carlo Moro (assessore del Comune di Lentella che da sindaco si è occupato degli appalti di 4,5 milioni e 4 milioni per le strade del Distretto 5 e per la fondovalle Treste) hanno fatto il punto sui lavori. La situazione non è cambiata molto da quella del luglio scorso quando, sempre loro due, denunciarono lo stallo degli interventi [LEGGI]: che si tratti di segnaletica, tappetino o barriere, le strade interessate sono ancora incomplete. La protesta di Piluso e Moro aveva trovato l’appoggio anche della Fillea Cgil, il sindacato degli edili.
Allo stato di incertezza si aggiunge poi il braccio di ferro con Provincia e Regione sui ribassi d’asta. Dopo la clamorosa protesta dei primi cittadini che bloccarono la Statale 16 nel 2015, l’allora presidente regionale D’Alfonso assicurò che all’entroterra vastese sarebbero stati riservati i ribassi d’asta delle gare del masterplan di tutta la Provincia di Chieti, “Invece la Regione ora ci ha autorizzato solo i ribassi per i distretti 5 e 6, in tutto 750mila euro” (a questi andrebbero aggiunti altri 400mila euro circa dei ribassi della Fv Treste), ha detto Moro.
Particolarmente veementi le rimostranze dei rappresentanti dell’Alto Vastese. “Celenza sul Trigno – ha attaccato il sindaco Walter Di Laudo – non ha avuto mezzo metro d’asfalto, nonostante abbiamo 18 corse di autobus che percorrono quelle strade ammalorate. Non voglio l’autostrada, ma quella strada deve avere la sua dignità. Nulla si è mosso nonostante cinque mie diffide nei confronti della Provincia. Se dobbiamo fare territorio, lo dobbiamo fare seriamente”.
“Da me – ha aggiunto Cristina Lella di Torrebruna – manca la segnaletica ed è pericolosissimo perché con la nebbia le auto invadono la corsia opposta”.
Ma, come anticipato, l’incontro di ieri sera non è stato convocato per caso a meno di due mesi dalle prossime elezioni provinciali. Il 18 dicembre saranno eletti il nuovo consiglio e il nuovo presidente provinciale. Se per la presidenza i nomi che circolano sono quelli del vastese Francesco Menna e dell’attuale presidente ad interim Arturo Scopino (Montelapiano) (pare tramontata ormai l’ipotesi ventilata dal sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, di un candidato del Medio-Alto Vastese) , i rappresentanti dell’entroterra ora vogliono fare blocco per eleggere un loro consigliere “evitando di ripetere l’errore di due anni fa quando votammo uniti i candidati di Vasto – ha detto Giuseppe Masciulli, padrone di casa, che ha attaccato apertamente l’ormai ex consigliere con delega alla Viabilità Vincenzo Sputore – Se oggi ci troviamo in questa stiuazione è anche colpa nostra che non abbiamo saputo eleggere un rappresentante dell’entroterra. Sputore non ha difeso questo territorio, non c’è un solo intervento per il quale ringraziarlo. Questa volta non dovremo fare lo stesso errore”. Tra i vari nomi fatti c’è quello di Moro “perché in tema di viabilità già si è occupato della gestione dei fondi masterplan”.
La corsa alle Provinciali è appena iniziata, la prossima settimana tutti i sindaci del Vastese saranno chiamati a un nuovo incontro per sondare la possibilità di una candidatura unitaria.