La gestione del parco acquatico di Vasto non cambia. La società Aqualand del Vasto srl continuerà a occuparsi della struttura turistica di via Incoronata per i prossimi trent’anni. Si è infatti aggiudicata la gara d’appalto indetta dal Comune. Alla selezione non hanno partecipato altre ditte.
La determina di “Approvazione dei verbali di gara ed aggiudicazione”, firmata dal dirigente del 1° settore-Servizi interni del municipio, Vincenzo Toma, è di oggi ed è stata pubblicata sul sito Internet istituzionale www.comune.vasto.ch.it nella sezione Albo pretorio online [LEGGI].
La procedura in modalità telematica prevedeva l’aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, “individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo”, si legge nel documento. Ma alla gara ha partecipato solo un’impresa, la Aqualand del Vasto srl, che già gestiva il Parco dotato di piscine, scivoli e aree verdi, inaugurato nel 1994.
L’impresa ha presentato un’offerta concernente un rialzo del 4,55 per cento sull’importo base del canone, che passa quindi da 110mila a 115mila euro l’anno, oltre a investimenti per complessivi 5 milioni 200mila euro, pari a un rialzo del due per cento sull’importo minimo a base di gara, che era di 5 milioni di euro, di cui 3 milioni 100mila nei primi dodici anni e 2 milioni nei successivi dieci.
Il rinnovo della gestione è stato per mesi nel mirino del centrodestra, soprattutto di Fratelli d’Italia, per tre motivi. Innanzitutto perché, dopo la prima ondata della pandemia di Covid-19, la struttura rimasta chiusa nell’estate 2020.
Poi le critiche sulla stima del valore della struttura e, infine, le polemiche perché nel bando di gara era previsto un indennizzo da un milione 395mila euro che la società subentrante avrebbe dovuto versare alla concessionaria uscente. Cosa che, secondo l’opposizione, avrebbe scoraggiato la partecipazione di altre imprese alla gara. Polemiche alle quali il sindaco, Francesco Menna, ha replicato sostenendo l’imparzialità della perizia affidata al professor Alberto Dello Strologo, docente dell’Università La Sapienza di Roma [LEGGI]. Ora, vista la continuità nella gestione del Parco, quella somma non è più dovuta.
Centrodestra: “Menna comincia male”– “Ritenevamo e continuiamo a ritenere, che si tratti di un affidamento opaco, per tutte le criticità da noi evidenziate nella passata consiliatura, figlio di un bando che rappresenta uno svantaggio per la nostra città e per le già instabili e languenti casse municipali”, commentano in un comunicato Guido Giangiacomo (Vasto al Futuro), Francesco Prospero (Fdi), Vincenzo Suriani (Fdi), Sabrina Bocchino (Lega) e Antonio Monteodorisio (FI). “Proprio per questo chiederemo, alle magistrature competenti, di attenzionare la procedure per verificare la presenza di eventuali illegittimità di ogni tipo e di eventuali danni erariali. Il Menna bis, per noi, parte malissimo”.