Camminare sul lungomare con Sofia Fiore e i suoi genitori Antonio e Francesca è una sorta di percorso a tappe. C’è chi la saluta, chi si ferma per fare i complimenti e scattare una foto, chi la incontra e le dice “domani andrò a vedere il film”. L’Arminuta, film di Giuseppe Bonito che porta sullo schermo l’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, Premio Campiello 2017, è uscito il 21 ottobre nelle sale cinematografiche italiane, confermando le premesse della vigilia con ottimi riscontri di critica e di pubblico. La giovane vastese, 14 anni compiuti da poco, ne è diventata la protagonista dopo un viaggio iniziato poco più di un anno fa. Quando nella sua scuola di danza (la Danza&Danza Academy di Francesca Zacco), ad agosto 2020, vennero organizzati i provini “per un film ambientato in Abruzzo, di cui si sapeva ancora poco – racconta papà Antonio -, Sofia ha detto subito di sì”. La responsabile del casting – che ha tenuto tre sessioni di provini a Vasto grazie alla collaborazione con l’attrice Maria Chiara Centorami e la sua scuola Giochiamo a fare teatro – ha notato subito Sofia, tanto che “l’hanno tenuta dentro un bel po’. Cosa si siano dette, lo sanno solo loro”.
Per Sofia, che non aveva mai frequentato corsi di recitazione “è stato un mettermi alla prova. Sapevo che ci sarebbero state tante ragazze che studiavano recitazione ma non avevo niente da perdere. All’inizio mi incuriosiva l’idea di poter partecipare a un film”. Qualche tempo più tardi, a fine settembre, una seconda convocazione, questa volta a Pescara. “Erano tutte ragazze brune e con gli occhi scuri – ricorda Antonio Fiore -, lei era l’unica con i capelli rossi. Quando più avanti ho chiesto al regista Giuseppe Bonito come mai avesse scelto proprio lei, mi ha detto che Sofia rappresentava la diversità”. Anche Donatella Di Pietrantonio, che ha scritto la sceneggiatura con Monica Zapelli, “non si immaginava così la protagonista ma poi ne è stata molto convinta”. È stato dopo l’ultimo e decisivo provino che Sofia e la sua famiglia hanno scoperto che sarebbe stata la protagonista dell’Arminuta. “È stata un’emozione incredibile – racconta mamma Francesca -, io per la gioia ho abbracciato Bonito”. Una notizia inaspettata e sorprendente che “all’inizio, abbiamo dovuto tenere segreta – racconta Sofia -. Anche a scuola, dove mi hanno dovuto dare i permessi per poter stare via oltre due mesi, è stato mantenuto il riserbo”. Dalla gioia si è passati al razionalizzare che c’era da organizzare la famiglia. “Dobbiamo dire grazie al dottor Giovannelli, che ha concesso a Francesca la possibilità di un mese e mezzo di aspettativa. Con Sofia minorenne era necessaria la presenza di un genitore sul set e non c’erano molte alternative. Potersi assentare dal lavoro è stata la chiave per poter vivere questa avventura”, sottolinea Antonio che, per tutto il periodo delle riprese, è rimasto a casa con la figlia maggiore Alice e il figlio minore Alessandro. “Dopo un po’, Alessandro ha iniziato a sentire la mancanza della mamma e il produttore Roberto Sbariggia ci ha permesso di raggiungere Sofia e Francesca sul set nel Lazio e stare un paio di giorni con loro”.
Sofia si è trovata catapultata nel giro di un paio di settimane dai banchi della terza media alle scuole Rossetti ad un set cinematografico. “I primi giorni, in cui ero davvero inesperta, sono stati difficili. Abbiamo iniziato con le scene al mare, ed era ottobre. Ero completamente infreddolita, quasi in ipotermia”. A darle sostegno è arrivato Giuseppe Bonito “che si è tolto i vestiti ed è entrato in acqua con lei”, racconta Francesca. “È stato molto dolce, così come tutta la produzione, tutta la troupe. Siamo stati accolti come una famiglia”. E, in pochi giorni, la presenza sul set per Sofia è stata naturale. “Inizialmente avevo dei movimenti, per me naturali, come toccarmi i capelli che però non vanno bene sul set. È stato difficile abituarsi ma poi è andato tutto per il meglio”. Una prova non semplice, per una ragazza al primo approccio con la recitazione. “Stefania Rodà, prima di iniziare le riprese, ha fatto un lavoro di preparazione con me e Carlotta (De Leonardis, la bimba di Spoltore che interpreta la sorella dell’Arminuta, nda). Non avevamo un copione, era lei che ci spiegava tutte le scene e ce le faceva studiare”.
Nel film l’Arminuta vive sentimenti intensi e contrastanti, che Sofia è ben riuscita ad interpretare. “Grazie a Stefania, nel corso delle riprese ho capito davvero bene il personaggio. Mi ha fatto comprendere le sensazioni che dovevo immaginare. Sono sensazioni che vivevo pur non provandole veramente. Forse solo per il pianto, pensando alla storia, ho vissuto la tristezza di quella ragazza”. La fine delle riprese, a dicembre scorso, è stata accolta “da un lato con la gioia di poter tornare dopo due mesi e mezzo alla vita di prima, nella mia città, da tutte le persone a cui sono legata. Però è stato anche triste perché quella era diventata come una seconda famiglia”. Lo conferma anche mamma Francesca. “Per lei è stata davvero una dura prova, ma è stata sempre coccolata. Noi genitori che l’abbiamo seguita abbiamo trovato un’umanità e delle persone speciali”. Dopo la conclusione delle riprese sono passati poi diversi mesi per vedere il film. “Ma, dopo questa attesa, in pochi giorni ho vissuto un concentrato di emozioni – racconta Sofia -. Il 4 ottobre la prima proiezione nella sala della Lucky Red, poi il red carpet e l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, poi l’uscita in sala. È stato davvero strano vedermi sul grande schermo. E poi, alla Festa del Cinema, in quella sala enorme, con tutte quelle persone, è stato davvero emozionante. Su di me, che l’ho vissuto, ha un effetto diverso che sugli altri. Però, quando ho visto che le persone stavano apprezzando il lavoro fatto da tutti noi, ho provato una gran felicità”.
Apprezzamenti che continuano ad arrivare da chi sta vedendo il film al cinema. “Sono tutti gentilissimi con me, ognuno è stato dolce a modo suo – dice Sofia con un pizzico di emozione nel pensare a questo momento di popolarità -. Sono grata a tutti, perché non è scontato. Anche a scuola (il liceo classico Pantini-Pudente, nda), compagni e professori sono molto felici e si stanno organizzando per andare a vedere insieme il film”. E chissà cosa potrà riservarle il futuro. “Dopo aver fatto questa esperienza mi piacerebbe continuare. Per ora mi sto concentrando a studiare, perché è importante. Ma, se dovesse esserci l’occasione, mi piacerebbe proseguire”. Sua madre aggiunge. “Se potrà continuare è bene, noi la sosterremo. Altrimenti ha già fatto un’esperienza fortissima, che l’ha fatta maturare. Al suo fianco ha avuto un’attrice come Vanessa Scalera che è stata fondamentale, e poi Fabrizio Ferracane, Elena Lietti, Andrea Fuorto. Vederli sul set con Sofia è stato impressionante”. Sul volto di Sofia si leggono la spensieratezza, la sincera timidezza di chi non ancora si abitua ad essere sotto le luci dei riflettori e la consapevolezza di essere parte di qualcosa di bello che, qualunque percorso le riserverà la vita, resterà come segno dei suoi quattordici anni.
L’Arminuta
regia di Giuseppe Bonito
sceneggiatura Monica Zapelli, Donatella Di Pietrantonio
produzione Maro Film, Baires Produzioni, Kaf con Rai Cinema
distribuzione Lucky Red
Foto – L’intervista a Sofia Fiore
foto di Pierluigi Patella