“Almeno ci facciano i tamponi molecolari a Vasto, invece di farci andare fino a Lanciano“. Alcuni docenti vastesi contattano Zonalocale per segnalare due paradossi. Il primo riguarda la normativa nazionale sul Green pass: il passaporto vaccinale viene chiesto ai professori mentre non è obbligatorio per gli studenti, tra cui si stanno verificando, già da settimane, diversi casi di contagio. L’altro problema è che a Vasto, la seconda città della provincia per numero di abitanti, non c’è più una postazione pubblica per i tamponi molecolari dopo la chiusura del drive-through di via don Lorenzo Milani. Il luogo più vicino in cui potersi sottoporre al test è Lanciano.
Ma c’è un terzo problema, quello che preoccupa maggiormente. In queste settimane, segnalano i docenti, alcuni studenti sono risultati positivi al Covid dopo l’antigenico (tampone rapido), quindi hanno dovuto ripetere il controllo col molecolare per avere la certezza della diagnosi. “Nel frattempo, però – ed è questo l’altro paradosso segnalato dai professori – i compagni di classe possono continuare ad andare a scuola, col rischio di ulteriore diffusione del contagio. Inoltre – dicono – viene prescritto il test solo ai contatti stretti, ignorando il fatto che comunque i ragazzi mantengono rapporti interpersonali anche al di fuori della scuola, quindi è assurdo pensare di prescrivere il controllo diagnostico solo a coloro che in aula sono seduti nelle vicinanze di chi è risultato positivo”.
Due le richieste rivolte alla Asl provinciale: adottare misure più stringenti e “almeno darci la possibilità di fare il tampone a Vasto, senza doverci rivolgere, frequentemente e a pagamento, a strutture private, oppure dover andare ogni volta a Lanciano”.