Otto posti per sette liste sembrerebbero sufficienti. In realtà, non avanza alcuna poltrona. Anzi, a conti fatti, ne mancherà una.
Il primo rebus per Francesco Menna sarà fare la nuova Giunta e decidere a chi assegnare la presidenza del Consiglio comunale. Se vorrà, come probabile, premiare ognuna delle forze politiche che l’hanno sostenuto, il sindaco confermato dovrà, inevitabilmente, scontentare qualcuno. Sì, perché le aspettative sono due: chi si è piazzato in cima alle liste, forte dei voti ottenuti, aspira legittimamente a un posto in Giunta, mentre i primi dei non eletti, con la nomina degli assessori, sperano di rientrare in Consiglio comunale. Non ne sono ancora tutti certi, perché le poltrone da assessore sono sette. L’ottava, quella da presidente del Consiglio comunale, non comporta alcun nuovo ingresso. Vediamo qual è lo scenario post-voto.
Astensionismo – La vittoria di Menna è stata larga: il 62% dei consensi è la percentuale più ampia con cui un candidato ha vinto le elezioni a Vasto da quando, nel 1993, è stata introdotta l’elezione diretta dei sindaci. Queste sono state anche le elezioni dell’astensionismo, visto che la metà dei cittadini non è andata ai seggi (affluenza: 50,94%). Tant’è che Menna ha vinto con 11mila 652 voti, mentre la prima vittoria del centrosinistra, nel 2006, aveva portato a Luciano Lapenna 13mila 76 voti, pari al 59,8%, con un’affluenza del 65,8% al secondo turno. Però quest’anno è di oltre 4mila voti il distacco dal centrodestra che mai, dalle comunali del ’93, era sceso al di sotto del 40% al ballottaggio.
La surroga – Nell’Aula Vennitti siederanno 15 rappresentanti della maggioranza di centrosinistra e nove dell’opposizione. Quattro di loro non sono mai stati consiglieri comunali: Nicola Della Gatta, Felicia Fioravante, Giorgio Bellafronte e Alessandra Notaro. Le donne sono 11 su 24, il 45,8%. Tra conferme, ritorni e poche novità, ecco chi sono i 24 consiglieri comunali eletti: [LEGGI].
Del Consiglio fa parte anche il sindaco. La composizione varierà dopo il varo della Giunta: è molto probabile che i primi di ogni lista di maggioranza entrino nella squadra amministrativa di Menna. All’atto dell’accettazione della nomina ad assessore, diventeranno incompatibili con la carica di consigliere comunale. Di conseguenza scatterà il meccanismo della surroga, per cui in Consiglio entreranno i primi dei non eletti. Sette in tutto.
Una poltrona in meno – I primi dei non eletti sono Marianna Del Bonifro e Marino Artese del Pd, Giuseppe Travaglini (Futuro e sviluppo per Vasto), Nicola Di Stefano (Avanti Vasto), Maria Pia Smargiassi (Città virtuosa), Francesco Del Viscio (Sinistra per Vasto), Giuseppe Napolitano (Moderati per Vasto), Massimiliano Montemurro (Filo Comune). Sette di loro entreranno in Consiglio tramite la surroga. Al Pd, il partito più votato, toccheranno probabilmente due postazioni. E qui per Menna sorgerà il primo problema: dovrà decidere a quale lista dare la presidenza del Consiglio comunale e, a quel punto, per quella lista non scatterà la surroga, che riguarda solo gli assessori. La scelta non sarà facile.