Domani e sabato il Castello Caldoresco si illumina di rosa. Anche il Comune di Vasto ha aderito alla campagna di sensibilizzazione Nastro Rosa – LILT for Women per la diagnosi precoce del tumore alla mammella. Alle 18:30 si accenderanno i fari puntati sull’edificio fortificato di piazza Barbacani.
“La patologia tumorale più frequente – spiega il senologo Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega italiana per la lotta ai tumori – colpisce il seno, con i circa 55.000 nuovi casi del 2020 e con un trend in crescita, aggravato dal ritardo delle campagne di screening. L’impegno di giungere a una completa guaribilità del cancro al seno (attualmente attestato intorno all’80% a cinque anni dal trattamento) deve proseguire con maggiore energia. La gratuità dei test genomici per il cancro al seno, con il recente decreto firmato dal ministro Speranza, è certamente un significativo vittorioso passo in avanti.
Tuttavia lo scenario complessivo che abbiamo di fronte e che dobbiamo superare è ancora rappresentato da alcune problematiche, peraltro amplificatesi con lo stato emergenziale sanitario da Covid-19: diagnosi precoci in donne sempre più giovani; uniformità territoriale dello screening, allargato all’ecografia; codificati periodici controlli clinico-strumentali per le donne già colpite dal cancro al seno; coinvolgimento attivo del mondo scolastico femminile (corretta informazione e insegnamento dell’autopalpazione). La mission della Lilt contempla infatti anche la sensibilizzazione delle ragazze, affinchè imparino ed effettuino mensilmente l’autopalpazione del proprio seno (come approccio informativo-educativo alla problematica), e la divulgazione dell’importanza della vaccinazione (anche per i ragazzi), al fine di evitare l’infezione da HPV (responsabile di patologie tumorali). Per le donne con tumore al seno, è indispensabile favorire loro un supporto empatico, psicologico e rigenerativo-estetico sia per il superamento di questa fase di criticità della propria immagine sia a garanzia di una più lunga e migliore qualità di vita. La Lilt, anche attraverso i progetti di ricerca e i suoi circa 400 ambulatori territoriali, si è resa disponibile a collaborare tangibilmente con il Servizio sanitario nazionale per diffondere la cultura della Prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) come metodo di vita”.
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