Alessandra Notaro presidente del Consiglio comunale, Alessandra Cappa vicesindaca, Maria Amato presidente di un nuovo organo del Consiglio comunale: la commissione Affari sociosanitari. Inizia a prendere corpo la squadra di Guido Giangiacomo, che attacca subito il suo avversario di ballottaggio: “Sfido il sindaco Menna a fare come me: a dire chi saranno il vicesindaco e il presidente del Consiglio comunale in caso di vittoria”.
Si svolge nella sala conferenze del Gulliver Center la presentazione dell’accordo con Alessandra al quadrato, la coalizione di cui al primo turno Notaro è stata candidata sindaca e Cappa era già designata per la carica di vice. Tra gli applausi dei sostenitori, Giangiacomo mostra di credere in una rimonta che lo vede partire da un ancora ufficioso (in attesa della fine dei riconteggi) 20,7% contro il 47,8% di Francesco Menna (centrosinistra), sindaco uscente e ricandidato. A una settimana dal ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre, il leader del centrodestra ufficializza l’unico accordo politico possibile, visto che, tra gli altri competitor del primo turno, Dina Carinci (Movimento 5 Stelle e liste civiche) ha deciso che non si allea con nessuno e, nella stessa coalizione di Alessandra Notaro, Nino Fuiano ha annunciato che Azione, il partito di cui è leader nazionale Carlo Calenda, lascia libertà di voto. Giangiacomo non è sorpreso di quest’ultima scelta: “Il gruppo di Calenda è di centrosinistra e si è adeguato a quanto stabilito a livello nazionale”.
“Si stanno unendo due porzioni di questa campagna elettorale che hanno voluto far comprendere ai vastesi che è arrivato il momento di cambiare”, dice Notaro, 17,2% dei voti al primo turno. “Non abbiamo fatto un apparentamento per rispetto dei nostri elettorati. Non vogliamo poltrone, Guido”. Insieme hanno parlato di recente con il presidente della Regione, Marco Marsilio, cui hanno chiesto “provvedimenti, anche in breve tempo, in materia di sanità”, ma anche “investimenti forti per dare acqua ai nostri cittadini” e “un contributo allo sviluppo economico della città” potenziando il porto.
Alessandra Cappa, la più votata nella civica Per Vasto, fa notare che “noi siamo la prima lista della coalizione, una delle prime quattro liste in città. Giochiamo un’altra partita e siamo felici di giocarla con Guido Giangiacomo”, “affinché la maggioranza dei vastesi possa capire che c’è un’alternativa migliore a questa amministrazione” e propone “un patto del buon governo, che siamo convinti durerà a lungo”.
“Di là c’è il caos, qui abbiamo creato l’ordine”, afferma Giangiacomo facendo un riferimento non esplicito ai dissapori del passato con l’ex presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Tagliente, uno dei fondatori di Per Vasto. Contrasti di cui attribuisce l’origine a questioni risalenti a quindici anni fa, quando “nel 2006 un sindaco di destra, che oggi partecipa in prima fila ai comizi di Menna, ha creato problemi. Oggi quella partita finisce”. Dal 2001 al 2006 il sindaco di destra era Filippo Pietrocola.
Attacca Menna, che “continua a sfuggire al confronto. Preferisce stare davanti a uno schermo con i suoi suggeritori, qualcuno dei quali sta a San Salvo”.
Per il leader forzista, “ci sono due Vasto. Una Vasto che fa capo a una lista, fatta anche di componenti di destra, che ha tirato l’elastico fino all’inverosimile. E poi c’è un’altra Vasto, che fa capo a me”. Promette “un governo di unità locale, un governo dei migliori per salvare la città da 15 anni di immobilismo”. “Abbiamo da intercettare quei vastesi, che rappresentano il 53% degli elettori, che non vogliono Menna”. “Qualcuno ha cominciato a dire che, se Giangiacomo vince, non prende la maggioranza. Forse lo dicono perché non conoscono la legge elettorale o la interpretano come conviene a loro. Senza apparentamento – sostiene – in Consiglio comunale sarà 15-12 o 14-10”.