L’importanza di sviluppare soluzioni innovative attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e nuove metodologie, così da rendere più efficiente e sostenibile la produzione agricola. È questo il punto cardine di “Pegasus – Agricolture of the future”, progetto di carattere nazionale nelle attività sperimentali di Ricerca & Sviluppo nell’Agricoltura 4.0. A guidare l’attività di ricerca, l’Istituto Tecnico Statale Agrario “C. Ridolfi” di Scerni, al quale si uniscono dando il proprio contributo NETF DRONE, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), la multinazionale Corteva Agriscience, l’azienda Horta (spin-off Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza) e la società terraSmart.
“Il progetto, di durata triennale – spiegano in un comunicato – consiste nell’effettuazione di rilievi sulle coltivazioni vite da vino, olivo da olio e frumento duro, messe a disposizione dall’azienda agraria dell’ITA ‘C. Ridolfi’, con l’utilizzo dei sistemi UAS (Unmanned Aircraft Systems) di NETF DRONE. In particolare, è previsto l’utilizzo della piattaforma aerea industriale di ultima generazione DJI Matrice 300 RTK, dotata di camera termica e multispettrale MicaSense Altum. Al termine di ogni missione di volo e assieme all’ausilio del software Pix4Dfields, si procede con l’elaborazione, studio e analisi dei dati rilevati sulle coltivazioni, contenuti successivamente in un apposito report. All’interno di quest’ultimo, vengono evidenziati gli indici di vegetazione come, ad esempio, l’indice NDVI (Normalized Difference Vegetation Index), GNDVI (Green Normalized Difference Vegetation Index) ed altri valori indispensabili per monitorare lo stato di salute del terreno e delle coltivazioni. I rilievi successivi – sottolineano – sono effettuati ogni 15 giorni nelle fasi di maggiore attività vegetativa e ogni 30 giorni nelle fasi di riposo o minore attività vegetativa dell’anno in corso. Corteva Agriscience si occupa delle analisi chimico-fisiche del terreno, di quella delle foglie e degli ulteriori rilievi in campo, mentre Horta e terraSmart trattano l’implementazione dei sistemi di monitoraggio del suolo, delle piante e del meteo, nonché delle indicazioni dei modelli previsionali. Attraverso l’utilizzo delle diverse tecnologie a disposizione, è possibile monitorare in tempo reale i parametri e le variabili capaci d’impattare sulle coltivazioni. Alla luce di quanto rilevato dall’incrocio di tutti i dati raccolti, sono poi effettuate le scelte agronomiche sulle colture. In questa fase il CREA si occupa dell’elaborazione dei dati rilevati dai droni, da immagini già mosaicate e georefenziate per la loro applicazione alle macchine a rateo variabile. Infine – nella fase di raccolta – si procede con l’analisi quantitativa e qualitativa dei prodotti.
Gli studenti, supervisionati dai docenti dell’ITA “C. Ridolfi”, in ogni fase delle attività di ricerca e sviluppo mantengono un ruolo attivo, con l’obiettivo di accrescere le loro conoscenze e competenze nell’uso delle tecnologie digitali a supporto del settore agricolo.
“L’utilizzo delle nuove tecnologie in agricoltura – commenta il professor Camillo D’Intino, dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo ‘Ridolfi – Zimarino’ – è una necessità inderogabile e i droni con le loro applicazioni in campo rappresentano una quota importante. Il know-how dei droni deve essere implementato con le altre tecnologie disponibili come sensori rilevamento dati, modelli previsionali e altre applicazioni innovative, al fine di individuare le correlazioni scientifiche necessarie per realizzare una semplice ed efficace applicazione in campo ed ottenere prodotti agricoli ottimali dal punto di vista quali-quantitativo, nell’ottica dell’ecosostenibilità e dell’ecocompatibilità. Per realizzare tutto ciò occorre incrementare gli scambi di conoscenze tra pubblico e privato, migliorare le conoscenze e le esperienze innovative sia dei docenti sia degli studenti, affinché il nostro Istituto possa essere un punto di riferimento per l’applicazione delle nuove tecnologie, non solo in relazione al settore agricolo ma anche per l’intero territorio“.
“L’utilizzo degli UAS nel settore agroindustriale – aggiunge Lorenzo Gregoris, CEO e UAS Specialista Netf Drone – è diventato di fondamentale importanza, in quanto ci consente di effettuare una diagnosi completa sullo stato di salute del terreno e delle coltivazioni, oltre che d’intervenire in anticipo per prevenire eventuali stati di criticità e l’insorgenza di possibili malattie. Inoltre, l’utilizzo delle nostre metodologie innovative in campo agricolo consente alle imprese operanti nel settore agroindustriale di massimizzare i guadagni e rendendo allo stesso tempo più sostenibile la produzione, oltre che di maggiore efficienza. Essere protagonisti di questo importante progetto di ricerca, al quale partecipano enti di primaria importanza nel panorama nazionale ed internazionale, rappresenta per NETF DRONE fonte di stimolo per continuare ad innovarsi e dare i migliori risultati nel campo dei servizi UAS per lo sviluppo sostenibile del settore agroindustriale”.
“La sostenibilità economica, sociale ed ambientale di ogni operazione agricola e della gestione aziendale nel suo complesso – sottolinea Elio Romano, ricercatore CREA – è un concetto cui non si può più prescindere. La tecnologia odierna offre molte soluzioni per produrre in maniera efficiente nel rispetto ambientale, salvaguardando i beni naturali per le generazioni future. La ricerca di soluzioni che riducano al minimo il potenziale impatto, mantenendo alti i livelli produttivi nella quantità e nella qualità, deve essere sempre posta al centro dell’attenzione. La lettura dei dati disponibili provenienti dalle diverse informazioni dei droni, dei sondaggi del terreno e delle colture, oltre che la loro elaborazione ed interpretazione attraverso l’uso di appropriati algoritmi, permettono di avere informazioni riassuntive per la cura e la gestione differenziata dell’azienda in maniera geo-localizzata, ai fini del contenimento degli input agronomici”.
“Affianchiamo i coltivatori nell’adozione delle più innovative tecnologie agronomiche e digitali, in grado di migliorare la gestione aziendale con l’offerta di vantaggi tangibili, sia sul fronte delle rese che su quello della sostenibilità e dell’utilizzo razionale degli input – sostiene Giuseppe Marino, Area Sales Manager Corteva -. In quanto partner delle aziende agricole, le affianchiamo attivamente con formazione e aggiornamento continuo. Un esempio di questo modello è rappresentato da VIGIS, la piattaforma digitale messa a punto da Corteva, capace di fornire agli agricoltori in tempo reale informazioni e dati strategici di elevata qualità, per una corretta gestione delle colture in ogni fase operativa. Dai dati satellitari all’analisi dei terreni: con VIGIS ogni agricoltore conosce e gestisce ciascun ettaro della propria azienda in tempo reale, sovrapponendo informazioni riguardo lo sviluppo e il benessere delle colture, alla conoscenza dettagliata dei suoli”.
“Horta è uno spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – spiega Federica Bove, area ricerca e sviluppo Horta – la cui mission è quella di contribuire allo sviluppo sostenibile del mondo agricolo, attraverso l’utilizzo di tecniche, metodologie e strumenti innovativi che permettano l’incremento delle rese, maggiori livelli di sicurezza, miglior tutela della salute, prodotti di qualità superiore, sempre rispettando l’ambiente. La collaborazione di Horta al progetto ‘Pegasus’ si propone di avvicinare gli studenti all’utilizzo degli strumenti digitali in agricoltura e, nello specifico, all’utilizzo dei Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS). I DSS che Horta mette a disposizione del progetto sono piattaforme web per la gestione sostenibile del vigneto (vite.net) e dell’oliveto (olivo.net), utili a pianificare le misure colturali (difesa, esigenze nutrizionali e idriche, epoca di maturazione, livello di impatto ambientale, rintracciabilità). Risulta di fondamentale rilevo affrontare le evoluzioni del settore agro- alimentare in sinergia con l’universo scolastico, per instaurare uno scambio fra istruzione, ricerca e mondo del lavoro, con l’obiettivo di formare le nuove generazioni a rispondere alle competenze professionali richieste dall’agricoltura 4.0. Un processo legato ad una simulazione di un contesto reale, in cui la teoria trova riscontro nella pratica”.
“La realtà terraSmart – afferma Michele Cortina, fondatore e COO terraSmart – progetta e realizza soluzioni di Agricoltura 4.0, applicando le più avanzate e innovative tecnologie al monitoraggio e alla gestione delle coltivazioni. La nostra collaborazione al progetto ‘Pegasus’ consiste nella messa a disposizione di alcuni sistemi di monitoraggio digitali del suolo e delle piante, basati su tecnologia di connessione a lunga distanza LoRaWAN e nella condivisione dei dati ricavati dagli stessi. Grazie al monitoraggio in tempo reale è possibile migliorare l’irrigazione e la concimazione, controllare le condizioni ambientali, prevenire le malattie delle piante e rendere la coltivazione più efficiente e sostenibile”.