Mancano cinque sezioni. Da ore a Vasto si attende il dato definitivo. Voti che non potranno limare più di tanto il risultato di Francesco Menna, sicuro di andare al ballottaggio da favorito. La prima questione è: chi sarà il suo sfidante? Tra Guido Giangiacomo (centrodestra) e Alessandra Notaro (La Buona Stagione, Per Vasto, Vasto in Azione, Vasto 5.0) il divario si aggira attorno ai due punti percentuali, che attualmente in termini numerici significano meno di 400 voti: 4226 Giangiacomo contro 3885 di Notaro. Non pochi da recuperare con sole cinque sezioni da scrutinare. Lo spoglio si è arenato di fronte alla difficoltà a far quadrare i conti. Il riconteggio è affidato alla commissione elettorale, presieduta da un magistrato del Tribunale di Vasto.
Più spasmodica l’attesa tra i candidati alla carica di consigliere comunale. Tra alcuni di loro il divario è minimo. Ad esempio nella Lega, dove al primo posto c’è la consigliera regionale Sabrina Bocchino con 259 preferenze, ma per il secondo posto la sfida è tra Giuseppe Soria (123 voti) e Nicola Tiberio (119), l’ex assessore della Giunta Lapenna di centrosinistra che, in caso di sconfitta di Giangiacomo, rischia di restare fuori dal Consiglio comunale, dove siede da vent’anni.
Vincere o perdere non significa solo amministrare la città. Per molti vuol dire essere eletti o no, visto che il futuro sindaco porterà nell’Aula Vennitti una maggioranza di 15 consiglieri, mentre gli sconfitti dovranno spartirsi i restanti nove seggi. La ripartizione avviene applicando il complicato metodo D’Hondt, che prende il nome dal matematico belga che l’ha inventato. Chi sarà eletto sindaco, inoltre, dovrà nominare sette assessori che, all’atto dell’accettazione della nomina, decadranno dalla carica di consiglieri comunali consentendo la surroga, ossia l’ingresso in Consiglio dei primi dei non eletti. Quindici più sette: in tutto a gioire saranno in 22.
Anche se a ventiquattr’ore dall’apertura delle schede tutto è ancora in bilico e molti aspiranti a una poltrona saranno appesi per due settimane all’esito del ballottaggio, c’è chi ha già conquistato uno scranno a Palazzo di città: è il caso di Anna Bosco e Nicola Della Gatta, entrambi del Pd. Sono i più votati in assoluto: quando mancano cinque sezioni, l’assessora uscente all’Istruzione ha raccolto 675 preferenze, il segretario del sindaco 643. Per loro non è un miraggio la prospettiva di sfondare la soglia dei 700 voti.
Gli altri re delle preferenze sono Paola Cianci (558) di Sinistra per Vasto e Francesco Prospero (550) di Fratelli d’Italia. Con 443 voti, mantiene il suo gradimento personale Alessandro d’Elisa, bersaglio di polemiche da destra e dei meme diffusi sui social network dopo la sua decisione di sostenere Menna; nella nuova lista Futuro e sviluppo per Vasto, la civica più votata in queste elezioni, si afferma Felicia Fioravante (441), mentre in Filo Comune aumentano i suffragi per il giovane consigliere uscente Marco Marchesani. Gabriele Barisano (225) si conferma primo nella lista di ispirazione socialista Avanti Vasto. Sfida interna tra due assessori in Città virtuosa, dove Carlo Della Penna (349) prevale su Luigi Marcello (266).
Nel centrodestra il coordinatore di Forza Italia, Antonio Monteodorisio (292) è primo nella sua lista, male invece le civiche Vasto al futuro e Movimento Vasto. Nella coalizione di Alessandra Notaro primeggiano Alessandra Cappa (462) in Per Vasto, Maria Amato (231) ne La Buona Stagione, Gaetano Fuiano (219) in Vasto in Azione e Massimiliano Zocaro (197) in Vasto 5.0. Male le liste di Angela Pennetta, in cui nessuno supera quota 55 voti.
Discorso a parte per Anna Rita Carugno. La sua è stata una candidatura di testimonianza per far emergere in campagna elettorale il tema dei diritti degli animali.
I primi, parziali verdetti già ci sono. Per quelli definitivi, ripassare il 18 ottobre.