Sfida elettorale per certi versi singolare quella che, il 3 e 4 ottobre, andrà in scena a Tufillo. Da una parte il sindaco uscente Ernano Marcovecchio (che già lo è stato dal 1997 al 2006) alla guida di Scelte Partecipate, dall’altra Alessandro Cianci a capo di Per Tufillo, lista formata in larga parte da vastesi (candidato sindaco compreso) con un solo residente presente.
Il primo cittadino (64 anni, docente del “Mattei” di Vasto), cinque anni fa, ha dovuto sfidare il quorum (meno abbordabile dell’attuale 40% senza iscritti all’Aire) da unico candidato in lizza e ha vinto portando alle urne il 54% degli elettori. Cianci (45 anni, funzionario del tribunale di Vasto) ha tra le esperienze passate la candidatura alle Regionali del 2014 tra le fila di Sel in appoggio a Luciano D’Alfonso (797 preferenze raccolte).
Abbiamo rivolto ai due candidati alcune domande.
ALESSANDRO CIANCI (PER TUFILLO)
Perché un gruppo di vastesi si candida a Tufillo, perché dovrebbe voler ambire ad amministrare un piccolo Comune dell’entroterra?
Per dare a Tufillo un’opportunità. Tutto nasce dalla mia volontà di fare una esperienza amministrativa coinvolgendo professionisti e lavoratori che hanno un legame con il paese o la voglia di mettere a disposizione la loro competenza per questa comunità. Cinque anni fa non ci fu la seconda lista, questo ha creato del malcontento, per questo la mia lista è stata accolta come positiva anche da chi non ci voterà. La nostra scelta è anche per dare anche un’alternativa. Non siamo del tutto estranei, siamo comunque collegati con Tufillo: mia madre è di qui, un altro candidato ha entrambi i genitori tufillesi, il capolista è residente in paese.
Dopo lo spoglio del 4 ottobre la sua lista risulta vincente, come farete ad amministrare Tufillo?
Intanto, sottolineo che se perdiamo, ci saranno tre di noi in opposizione e la faremo attivamente.
Nel caso dovessimo vincere, faremo una squadra per governare Tufillo. Nessun candidato è un riempilista, tutti i componenti hanno deciso di fare un’esperienza amministrativa. Assicureremo la presenza e comunque tra di noi c’è il capolista, Franco Gabriele Marino, che è tufillese e vive qui. Questo non significa che non ci sia una gap di rappresentanza, cercherò di colmarlo con un dialogo più serrato con i tufillesi che è ciò che è mancato in questi cinque anni. Troveremo inoltre un modo per coinvolgere i residenti nell’amministrazione.
Inoltre, c’è da dire che inizialmente abbiamo avuto un dialogo con coloro che, non contenti dell’attuale amministrazione, stavano approntando una lista per farla insieme. Non hanno trovato l’accordo sul vicesindaco e con noi è rimasto solo l’attuale capolista, ma la collaborazione continua. Per questo, se dovessi diventare sindaco, potrei contare anche sul loro appoggio.
Quali sono i punti principali del programma?
I due punti fondamentali sono contrastare lo spopolamento e favorire l’accoglienza a Tufillo. Sul lavoro è fondamentale farsi trovare pronti dalla nuova realtà di San Salvo, Amazon. Al di là di chi ci potrà andare a lavorare, come sindaci si possono promuovere tavoli con l’azienda chiedendo manodopera il più possibile locale ed evitare che Amazon faccia ai piccoli paesi quello che fecero la Siv e la Magneti Marelli. L’unico modo è garantire i trasporti verso la zona industriale di San Salvo con accordi con la ditta. L’opportunità non è intesa solo come continuare a vivere a Tufillo, ma anche creare qualche realtà esterna dell’indotto: i sindaci, tutti insieme, dovrebbero spronare i cittadini a creare cooperative o società che possano inserirsi nell’indotto Amazon.
Per quanto riguarda l’accoglienza, Tufillo deve essere riqualificata dal punto di vista urbanistico e si può fare con il bando vinto qualche anno fa dedicato alle Aree degradate di poco meno di due milioni di euro. La riqualificazione deve passare attraverso la ristrutturazione della scuola elementare con la creazione del centro operativo della protezione civile e di una sala polifunzionale con cucina che può essere opportunità di aggregazione. Inoltre, pensiamo a una residenza per anziani.
Una volta riqualificato il borgo, bisogna puntare sull’accoglienza turistica, quindi alle Domeniche nel borgo: accogliere i visitatori la domenica, far trovare 2-3 artigiani aperti, le sale del palazzo Bassano aperte. In questo modo si può ridare vita al paese e a quelle pochissime realtà che sopravvivono. Infine, da non dimenticare, una migliore accoglienza dei turisti stranieri.
ERNANO MARCOVECCHIO (SCELTE PARTECIPATE)
Hai fatto il sindaco in due epoche molto diverse tra loro, che differenze hai trovato?
Le differenze riguardano soprattutto l’impegno e la partecipazione alla vita politica. Nei miei primi due mandati sono stato indicato dai partiti (L’Ulivo prima e L’Unione dopo) e le persone che avevo in lista, nelle varie tornate elettorali, provenivano da Ds, Pds, Partito Popolare. All’interno dell’assise civica c’erano dei gruppi politici consigliari. Anche la partecipazione alla vita del paese era per lo più regolata dai partiti e da quell’elemento che faceva da fulcro di discussione e incontro, la sezione. Fu in quegli anni che è iniziato l’ammodernamento urbanistico proseguito poi con le altre amministrazioni.
La lista Scelte Partecipate invece si è formata tra persone provenienti già da esperienze di volontariato e associative, cioè persone abituate a dedicare del tempo alle cose degli altri.
Come vedi questa circostanza insolita di una lista per lo più di non residenti che ti si contrappone?
Cinque anni fa, né chi stava in maggioranza, né chi stava in opposizione è riuscito a organizzare una lista. Dal 2016 al 2021 sono passati cinque anni e sono nella stessa condizione, l’unica differenza che invece del commissario ci sono i vastesi.
In paese si è formata una aggregazione che mi contesta “ci sei da 25 anni…”, ma non è riuscita a formare una lista. Ora, i contestatori hanno trovato un canale e vi si sono buttati sopra. L’altra lista è galvanizzata per questo, ma credo che abbiano ben pochi punti di incontro.
Ma non c’era un’alternativa a te “che ci sei da 25 anni”?
Il problema è proprio quello della partecipazione. Fino ad agosto eravamo tutti titubanti davanti all’ipotesi di una ricandidatura. Quella che si sta avviando alla conclusione è stata un’amministrazione molto unita fatta da persone che non erano permeabili a interessi di tipo particolare. Ci siamo trovati anche in un periodo favorevole dal punto di vista dei finanziamenti per cui abbiamo potuto realizzare una serie di cose. In più abbiamo la possibilità di continuare a farlo grazie a progetti già finanziati e questo è uno dei motivi principali per cui ci siamo ripresentati. Su undici persone dell’attuale amministrazione, sei stanno in lista.
Quali sono i punti principali del programma?
Innanzitutto c’è il grande progetto che deve essere ancora cantierizzato che è quello relativo al bando Aree degradate da quasi due milioni di euro.
Poi sono stati destinati 900mila euro alla lotta al dissesto idrogeologico. Questi fondi ci serviranno per il risanamento di problematiche legate alle infiltrazioni d’acqua, potremo ad esempio intervenire in via Indipedenza. Abbiamo inoltre in cantiere altre progettualità che dovrebbero sviluppare nuovi finanziamenti sulla viabilità locale.
Ci sono poi il potenziamento e lo sfruttamento delle nostre peculiarità ambientali ad esempio con la creazione di un’area naturalistica nel bosco Difesa Grande e Caprafica che va a ricollegare ai laghetti e, quindi, realizzare un sistema turistico di carattere naturalistico che andrebbe a sommarsi al percorso “Maurizio Salvatore”.
Rettifica 1° ottobre 2021: nessun componente della lista “Scelte Partecipate”, come accertato, vive fuori dal paese a differenza di quanto precedentemente dichiarato dal candidato sindaco della lista “Per Tufillo”