Non finisce di stupire Rachele Lupi. Un altro riconoscimento per la giovane poetessa vastese, che in Molise si è aggiudicata il Premio Fabrizio De Andrè.
Io e me: si intitola così la poesia con cui Rachele ha conquistato le due giurie, una composta da docenti universitari di storia e filosofia, poeti e scrittori, l’altra da cittadini di Pietracatella, il paese della provincia di Campobasso dove si svolge la competizione letteraria organizzata dall’associazione Creuza de ma, che riprende il titolo di una canzone del grande cantautore genovese. La premiazione si è svolta due sere fa in modalità online. Padrino della cerimonia è stato il noto vignettista Vauro Senesi. Ospite il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Il concorso di poesia e narrativa era incentrato sul tema “C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo”, verso della canzone Il bombarolo.
Con Io e me, Rachele Lupi si è aggiudicata il primo posto nella categoria Studenti poesia. “L’ho scritta prima del concorso”, racconta. “Nella prima parte, si parla di solitudine, nella seconda di follia, tema caro a De Andrè. La solitudine non esiste in senso assoluto, in quanto saremo sempre accompagnati dalla nostra presenza fino alla fine dei nostri giorni. Folle non è chi parla a se stesso, ma chi, parlando a se stesso, non si è mai ascoltato e crede di potersi capire senza sapere cosa veramente ha dentro”.
Per Rachele, il riconoscimento ottenuto martedì è una conferma. Infatti è stata già vincitrice di due concorsi che si sono svolti a Roma: il Memorial Miriam Sermoneta e il premio Italia che lavora. Progetti per il futuro: “Sto riflettendo. Di poesie ne continuerò a scrivere per sempre. Vedremo se scriverò anche qualche racconto o romanzo”.