“La mia candidatura non è contro il Partito Democratico, ma vuole essere un pungolo per cercare di riaprire la riflessione sul metodo scelto. L’obiettivo è un nuovo dialogo per usare lo strumento delle primarie e individuare democraticamente la figura sulla quale far convergere tutto il centrosinistra”.
Giovanni Mariotti scandisce bene le parole per chiedere a quell’altro pezzo di tornare sui propri passi. Pd, Articolo Uno, Sinistra Italiana, Italia Viva e Più San Salvo hanno scelto e annunciato Fabio Travaglini con 10 mesi di anticipo respingendo al mittente la richiesta di primarie.
Mariotti che attualmente siede in consiglio comunale, in opposizione proprio tra le fila del Pd, ha accettato l’invito del gruppo che fa riferimento all’ex sindaco Gabriele Marchese e Osvaldo Menna (San Salvo Democratica, Cambiamo San Salvo, Forti e gentili e Avanti San Salvo): “C’è un unico avversario politico ed è il centrodestra che non ha saputo governare questa città. Dopo la proposta ricevuta ho preso tempo per pensarci, credo che la casa di entrambe le parti resti il centrosinistra, per questo l’obiettivo è andare uniti. San Salvo è il mio posto, l’ho vista contrarsi e appiattirsi in questi anni”.
Comuni negli interventi due temi: il malgoverno del centrodestra e, soprattutto, l’appello all’unione. I gruppi civici citati hanno dato vita al Movimento politico per l’unità del centrosinistra che “sta portando avanti un costante dialogo anche con il Movimento 5 Stelle“.
Menna, ex assessore proprio con Marchese, lo chiede ancora con maggiore veemenza: “Chiedo con forza e senso di responsabilità le primarie che spalancano le porte all’unità e alla vittoria finale. Un sondaggio vero ci dice oggi che Mariotti è il miglior candidato, sicuro di approdare al ballottaggio, ma ci rimettiamo allo strumento delle primarie. Non possiamo perdere questa occasione perché a San Salvo la decadenza è in forte aumento: giochi bruciati, sparatoria con pistole scacciacani nei vicoli del centro, guerriglie tra piccole bande di bulli. C’è bisogno della presenza di sindaco, assessori e consiglieri nel vecchio centro della città”.
A chiudere è l’ex primo cittadino, Marchese: “Il centrodestra si è rivelato non all’altezza del compito, eravamo leader nel territorio, ora siamo isolati. Da due anni la popolazione scende, non era mai successo prima. Giustamente ieri hanno festeggiato per Amazon, ma Amazon non è merito loro (lo dice indicando il Comune alle spalle, ndr). Ben vengano i nuovi posti di lavoro, ma non devono drogare la prossima campagna elettorale”.
Poi il tema dell’unità: “Per spiegarvi e condividere con la città il percorso abbiamo scelto di scendere in piazza e non in una stanza alla sola presenza dei giornalisti. Abbiamo fatto ammenda dei nostri errori che hanno portato il centrodestra a governare. Abbiamo rivisto alcune nostre posizioni per far sì che ci sia l’unione, ma dal 25 agosto, quando abbiamo chiesto nuovamente le primarie, non abbiamo avuto risposta, attendiamo fiduciosi. La strada è quella lì: facciamo una bella giornata di festa e chi vince sarà il candidato sindaco sostenuto da tutti. Non comprendiamo tatticismi e paure. Hanno sempre detto che eravamo noi a non volere l’unità, ora noi siamo qui: chi farà altre scelte si prende la responsabilità di lasciare la città al centrodestra“.