Si intitola Il Paese che vogliamo, ma “pur non esistendo un modello emiliano, è vero che alcune cose fatte in Emilia Romagna possono servire al Paese”. Il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ieri ha presentato il suo libro nel cortile di Palazzo D’Avalos intervendo in città a sostegno di Francesco Menna. Ad ascoltare il dialogo tra il sindaco vastese e Bonaccini, moderato dal giornalista Pino Cavuoti, i candidati del centrosinistra, i simpatizzanti e alcuni esponenti regionali.
Per il presidente emiliano l’Italia potrà conoscere una svolta se punterà su “transizione ecologica, transizione digitale e investimenti“. “Se fosse stato per Meloni e Salvini – ha detto ai nostri microfoni – non sarebbero mai arrivati 233 miliardi di euro del Pnrr, una cifra mai pensata potesse essere destinata all’Italia. Se li sapremo spendere bene, potremo conoscere nei prossimi anni una crescita che non abbiamo mai conosciuto negli ultimi decenni”.
Non può mancare uno sguardo al futuro del centrosinistra: “Quando apriremo le urne scopriremo che il centrosinistra vincerà in tante città come a Vasto dove Francesco Menna ha governato molto bene. Il nuovo centrosinistra deve saper parlare anche a quella parte moderata che non si definirà mai di sinistra e che rischia di rimanere orfana perché la destra sarà sempre più sovranista. Dobbiamo parlare dei problemi delle famiglie, degli imprenditori, dei lavoratori, se sapremo stare lì in mezzo potremo avere risultati anche in futuro”.
E sul Movimento 5 Stelle che a Vasto non ha trovato l’accordo per un’alleanza: “Se i 5 stelle confermeranno una impostazione europeista e progressista-riformista con la leadership di Conte credo saranno nostri naturali alleati, tocca a loro decidere da che parte stare”.