Non hanno rapinato un loro conoscente. Il fatto non sussiste. Lo ha stabilito il Tribunale di Vasto, che ha assolto V.R., 22 anni, e P.D., 30, entrambi residenti a Cupello, dalle accuse di rapina e minacce nei confronti del giovane che li aveva denunciati.
I fatti risalgono al primo febbraio, quando il ragazzo aveva raccontato agli investigatori di essere stato rapinato da due persone incappucciate, che si erano introdotte nella sua abitazione di Vasto Marina prendendolo a calci e pugni per rubargli i soldi che aveva in casa.
Il processo si è svolto dinanzi al Tribunale collegiale, composto dal presidente, Bruno Giangiacomo, e dai giudici a latere Michelina Iannetta ed Elisa Ciabattoni. I giovani sono stati difesi dagli avvocati Antonino Cerella e Marisa Berarducci. “Abbiamo fornito – dice quest’ultima – testimonianze per dimostrare che i due imputati si trovassero in tutt’altro posto: erano a cena a casa di parenti”.
Tesi che è stata ritenuta veritiera anche dalla pubblica accusa. Infatti nella sua requisitoria il pubblico ministero, Giampiero Di Florio, ha chiesto l’assoluzione di entrambi. Il collegio giudicante ha assolto con formula piena sia V.R. che P.D.
“Siamo molto soddisfatti – commenta Berarducci – perché questi ragazzi si sono ritrovati ad affrontare un processo penale per una rapina aggravata. Un procedimento che è durato due anni e mezzo. Ritrovarsi una condanna sulle spalle avrebbe potuto cambiare il corso della loro vita lavorativa e familiare”.
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