L’Ordine degli Avvocati di Vasto ha pubblicato ieri, sui suoi canali social, un timer con un conto alla rovescia. Il tempo che scorre è quello che porta verso la data del 13 settembre 2022, quando il tribunale di Vasto sarà chiuso per effetto della riforma della geografia giudiziaria secondo il decreto legge 155 del 07/09/2012. Fino ad oggi erano intervenute proroghe per allungare la vita ai tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. Oggi, per la prima volta in questi anni, arriva imperterrito lo scoccare dei -365 giorni all’accorpamento con il tribunale di Chieti.
E così, questa mattina, i rappresentanti delle diverse anime del mondo forense si sono ritrovati davanti al palazzo di Giustizia di via Bachelet per fare il punto della situazione. “Chiudere questo tribunale e portare tutto a Chieti vuol dire bloccare 3 tribunali – ha detto Vittorio Melone, presidente dell’Ordine degli Avvocati -. A Chieti hanno già udienze fissate dal lunedì al venerdì, quando hanno udienze straordinarie le fanno di sabato. Dove inseriranno quelle che arrivano da Vasto e Lanciano?”. Melone ha evidenziato che “non si riesce a ricostruire un’interlocuzione con il Gooverno. Chi orbita a certi livelli non si rende conto della situazione vissuta nei territori”. E oggi c’è una ancora più crescente proccupazione “per il diritto di giustizia dei cittadini. Ma noi non ci rassegniamo e chiediamo alla politica di intervenire, recuperando il suo ruolo di difendere i diritti dei cittadini”.
L’avvocato Fiorenzo Cieri, vicepresidente della Camera Penale, ha riportato come “una bruttissima giornata quella in cui un’udienza è stata rinviata dal giudice per il 22 ottobre 2022 a Chieti”. C’è un affondo nei confronti della ministra della Giustizia Cartabia, che ha bloccato l’emendamento che avrebbe consentito di ottenere una nuova prororoga, “a cui regaleremo il libro Quarta Mafia, del magistrato Antonio Laronga, che ben descrive i pericoli che corre il nostro territorio con la chiusura della Procura della Repubblica”.
C’è il timore di “vedere bloccata l’attività giudiziaria perchè a Chieti non sono pronti ad accoglierci. Non ci sono spazi, non c’è una logistica che permette di operare con regolarità”. E poi la sottolineatura sul “perchè il Ministero, ad oggi, non ha mai rendicontato quanto si risparmia con la chiusura dei tribunali. In questi anni non hanno mai prodotto una relazione. Forse perchè ci si vuole nascondere dietro il risparmio”, dice Rosario Di Giacomo, del Direttivo dell’Aiga Vasto. “Il tribunale di Vasto non incide sulle casse del Ministero. Andando avanti così si andrà solo a creare una lesione dei diritti dei cittadini e una lesione della professionalità dell’avvocatura”.
Il conto alla rovescia intanto è iniziato. Se non ci saranno nuovi provvedimenti, tra un anno le porte del Tribunale di Vasto, oltre che di Lanciano, Avezzano e Sulmona, si chiuderanno per sempre.