Il semaforo della discordia torna a far parlare di sé per multe e tamponamenti. Com’è già successo nei mesi scorsi, le polemiche ruotano attorno alla durata del giallo. Dura troppo poco, secondo gli automobilisti multati all’incrocio tra la statale 16 e viale Dalmazia. “L’impianto è a norma”, replica l’amministrazione comunale.
Fratelli d’Italia torna ad attaccare la Giunta di centrosinistra: “Ormai è evidente a tutti: il sistema di rilevamento del passaggio delle vetture con il rosso è un mero strumento per fare cassa predisposto dalla Giunta Menna”, affermano i consiglieri comunali Vincenzo Suriani e Francesco Prospero. “Non persegue la sicurezza stradale, ma genera continui e pericolosi tamponamenti a catena. Sono decine i tamponamenti che si sono verificati durante l’estate e migliaia gli automobilisti ingiustamente sanzionati. Menna & C. ne prendano atto. Eliminino il sistema di rilevamento o lo tarino diversamente. È sordido che si utilizzino questi sistemi per rimpinguare i conti in rosso del comune causati da 15 anni di malgoverno cittadino”.
“Abbiamo installato il semaforo per garantire la sicurezza su richiesta dei residenti”, ribatte Luigi Marcello, assessore alla Polizia locale.
“L’amministrazione comunale è stata sollecitata dal prefetto dopo due denunce presentate da abitanti della zona”, racconta il sindaco, Francesco Menna. Tra le soluzioni prospettate, “l’autovelox, cui ci siamo opposti, e la rotatoria a otto, che l’Anas non ha ritenuto opportuno costruire. Quindi il tavolo convocato in Prefettura con la partecipazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine ha deciso per il semaforo”.
“L’impianto – afferma Marcello – è a norma, anzi abbiamo portato la durata del giallo da tre a quattro secondi e lo tariamo frequentemente. Siamo a disposizioni di tutti i cittadini che, una volta ricevuta la multa, vogliano visionare i filmati registrati dalle telecamere. Ho accompagnato personalmente alcune persone a guardare i video e in questo modo hanno hanno avuto la conferma di aver commesso infrazioni. Così è stato per tutti coloro che hanno visionato le immagini, già sottoposte al costante controllo di un operatore di polizia locale, che le rivede una a una per verificare l’esistenza di violazione del codice della strada”.
“I soldi delle contravvenzioni – precisa Marcello – vengono investiti in sicurezza, asfalti e videosorveglianza”. Infine un appello: “Mettiamoci nei panni di chi ha subito la perdita di familiari o danni fisici irreparabili per la pericolosità di quella zona, motivo per cui il prefetto ci ha sollecitato a più riprese a mettere in sicurezza tutta l’area”.