Presentazione ufficiale delle due liste, L’Arcobaleno e L’orizzonte è Vasto, che sostengono la candidatura a sindaco di Vasto di Angela Pennetta alle elezioni del 3 e 4 ottobre. In piazza Barbacani i primi pensieri dell’avvocato Pennetta sono per tre persone scomparse negli ultimi giorni in città: la funzionaria del Comune di Vasto Mimma Perrotti, l’ex sindaco Luciano Lapenna e Laura Bocchino, sorella della consigliera regionale Sabrina.
Poi il suo intervento entra nel vivo, sottolineando che “noi vogliamo modificare il modo di fare la politica“. Una critica viene rivolta all’assegnazione degli spazi elettorali. “Dopo che la sorte ci ha dato la posizione numero 1 sulla scheda elettorale la giunta, con una sveltina, ha sancito che le posizioni sui cartelloni sono in senso antiorario, facendoci passare così da primi a ultimi. Questo vuol dire che hanno paura. Non mi piace essere presa in giro e sono convinta che chi ci vuole votare ci troverà”.
Nel presentare le sue due liste ricorda che “le abbiamo composte in maniera paritaria. Crediamo fortemente nella parità di genere e non siamo dovuti andare alla ricerca disperata di donne perchè le avevamo. Per me conta se le persone sono valide”.
Rileva poi che “negli altri schieramenti ci sono liste camuffate da civiche, ma tutti hanno riferimenti ai partiti. Io non li contesto di certo, ma le liste civiche sono un’altra cosa”. Nell’approcciare la corsa elettorale “abbiamo depositato un programma che definisco liquido perchè, fino alle elezioni, qualunque cittadino può intervenire e darci delle idee”.
Quella portata avanti dal suo movimento “è una politica fatta dal basso, rifuggiamo i politici distanti dalla gente. Facciamo quindi un appello alle oltre 10mila persone che l’ultima volta non sono andate a votare perchè facciamo la loro scelta”.
E ancora con la presa di distanza “dai politici classici che, quando assumono un incarico, poi hanno un atteggiamento spocchioso. Noi siamo tutte persone che lavorano, abbiamo il nostro lavoro e non abbiamo bisogno della politica per avere uno stipendio. Noi siamo così e saremo sempre così”.