Il copione che va avanti ormai da tanti anni non poteva non essere onorato anche in questa tornata elettorale: agenti della polizia penitenziaria (e personale di altre forze dell’ordine) si candidano in piccoli comuni (dove non c’è bisogno di raccogliere firme a sostegno delle liste) per usufruire del mese di permesso retribuito per svolgere la campagna elettorale e le strutture del territorio vanno in sofferenza.
Anche quest’anno il fenomeno si è ripresentato seppur in tono minore rispetto ad altre elezioni (basti pensare che solo a Guilmi l’anno scorso se ne presentarono tre per un totale di 31 candidati): sono solo due le liste formate prevalentemente da forze dell’ordine nel Vastese, più in dettaglio a Carunchio (Scegli Carunchio, composta da 9 persone) e Dogliola (L’Alternativa, composta da 9 persone).
Come detto, puntuale, in corrispondenza con l’improvviso impegno politico degli agenti, le strutture penitenziarie – già gravate da cronica carenza di personale – vanno in sofferenza (da tenere a mente che il problema va poi esteso su scala nazionale nei vari piccoli comuni chiamati al voto).
È il caso della casa lavoro di Torre Sinello di Vasto sulla quale riaccende i riflettori Giovanni Notarangelo, segretario locale del sindacato Sappe. Oltre a ricordare le ataviche criticità della struttura vastese (che, oltre a nuovo personale, necessita di ristrutturazione) e a sottolineare l’immobilismo della politica di fronte alle recenti richieste d’aiuto, Notarangelo evidenzia: “Ad oggi la percentuale di assenteismo supera di ben lunga il 40% del personale assegnato, infatti ben 20 unità hanno fatto ricorso all’aspettativa per mandato elettorale, altri 10 unità sono assenti per aspettativa per lunga malattia e altre diverse unità sono esentate dal prestare servizio all’interno dell’istituto. Preoccupa e non poco la gestione dell’utenza ospitata presso l’istituto vastese da quel risicatissimo personale rimasto ad assicurare il proprio mandato istituzionale a cui la direzione comunque dovrà assicurare i riposi settimanale e le ferie e, la prossima riapertura della sezione circondariale chiusa lo scorso mese di maggio per assicurare al personale le ferie nel periodo estivo”.
Lo stesso decreto legge che ha stabilito per le elezioni 2021 il quorum al 40% (e l’esclusione degli iscritti all’Aire dal calcolo di tale percentuale) nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti dove si presenta una sola lista nel primo testo prevedeva l’introduzione delle firme a sostegno della lista così come accade nei centri più grandi. Tale ipotesi – che poteva essere un argine alla presentazione di liste strumentali di questo genere dal momento che sarebbero state necessarie le firme di elettori residenti – è poi sparita dal testo finale.