È stata una serata carica di emozione e di pensieri malinconici rivolti a chi non c’è più ma, da marzo, continua a vegliare sulla sua “creatura” amata, coccolata e difesa strenuamente per oltre 20 anni.
La presenza di Danilo Marfisi, nella 39esima edizione della Rievocazione Storica del Mastrogiurato, si è sentita non solo grazie alla sua voce che, dagli altoparlanti, ha letto ancora una volta la formula che precede il giuramento del Mastro delle Fiere creando un momento di grande pathos e raccoglimento emotivo.
Danilo è stato presente durante lo squillo di chiarine, durante l’ingresso dei quartieri, gli spettacoli, i tamburi, gli abiti e le dame vestite a festa. La 39esima edizione, seppur realizzata in forma statica e ridotta, all’interno del chiostro del Parco delle Arti Musicali, è stata forse più delle altre l’edizione di Danilo Marfisi. Quella della ripartenza, dopo lo stop dovuto alla pandemia, delle antipatiche norme anti Covid che non hanno permesso la solita grandiosità e magnificenza dell’Investitura del Mastrogiurato in una piazza Plebiscito gremita di gente, assiepata dietro le transenne per vedere gli spettacoli e la partenza del corteo verso corso Trento e Trieste.
Un’edizione che resterà alla storia quella che ha visto leggere, in un latino un po’ zoppicante, il giuramento dal colonnello Goffredo Mancinelli, tra le quattro mura del complesso delle Torri Montanare, scenario maestoso ma non troppo per chi è abituato ai grandi numeri degli anni passati.
L’auspicio è che quest’anno, dedicato al ricordo di Danilo Marfisi, possa traghettare preso verso l’edizione numero 40 per tornare ai fasti a cui il Mastrogiurato è abituato, magari nel nuovo Parco Villa delle Rose.