Parla coniugando ancora i verbi al presente. “Sono il consigliere più anziano del centrosinistra”. Ma Nicola Tiberio, dopo vent’anni, è appena uscito dalla coalizione per approdare all’estremo opposto: nella Lega dove, nel giorno della presentazione delle liste, il nome che per primo salta agli occhi è proprio il suo. Alle elezioni comunali del 3 e del 4 ottobre prossimi, Tiberio si ricandida consigliere, ma stavolta contro il sindaco uscente, Francesco Menna: “Ho la coscienza pulita – tiene a precisare – perché ho fatto il mio dovere. Sempre. Non sono stato ripagato per quello che ho dato in vent’anni”.
Risponde al telefono e dice: “Sto a un matrimonio. Con calma ci risentiremo”. Ma poi è un fiume in piena: “La mia candidatura nella Lega è una reazione a tutto quello che sono stati gli ultimi cinque anni. Sono stato chiaro giovedì, nell’ultima riunione con il sindaco Menna. Ma, evidentemente, quelli che sono passati dal centrodestra al centrosinistra parlano una lingua diversa dalla mia. Non sono mai stato ascoltato, ad esempio, su via del Porto e sul cimitero, che erano delle priorità. In cinque anni, neanche una riunione tra assessori e consiglieri comunali”.
Però il problema era soprattutto l’assessorato che Tiberio, dopo dieci anni, ha dovuto lasciare nel 2016 perché, alle scorse elezioni, non era tra i primissimi degli eletti: “A marzo del 2017 – afferma – dopo le dimissioni di Antonio Del Casale, il sindaco avrebbe dovuto darmi la delega da assessore il lunedì successivo. Sto ancora aspettando quella delega. Non solo. Menna, il mio sindaco, non mi ha neanche votato alle elezioni provinciali preferendomi Vincenzo Sputore, che ora non si è nemmeno ricandidato. Io, invece, ho rispettato sempre gli impegni presi con gli elettori e con la coalizione votando tutti i bilanci fino alla seduta del 27 agosto del Consiglio comunale”.
Prima il passaggio dal Pd ai renziani di Italia viva, ora la firma per presentarsi nella lista leghista. “La mia – dice apertamente Tiberio – non è una scelta contro il centrosinistra, ma contro Francesco Menna. I voti che prenderò sono contro di lui, che mi ha fatto terra bruciata intorno. Secondo me, mi ha fatto pagare una scelta del 2011, quando Luciano Lapenna, che è un signore, rispettò i patti presi dopo le primarie con noi del gruppo Forte e assegnò l’assessorato a me e non a Menna, che aveva preso una quarantina di voti più di me. Nella riunione di giovedì gli ho detto che, se l’assessorato non fosse stato dato a me, lui non sarebbe stato nominato segretario dell’allora assessore regionale alla Sanità”, Silvio Paolucci, “e poi non sarebbe diventato sindaco. Ora le nostre strade si dividono”.
Se Tiberio passa da sinistra a destra, Alessandro d’Elisa segue il percorso opposto e fonda la lista Moderati per Vasto, di cui è capolista, a sostegno di Francesco Menna, di cui per cinque anni è stato acerrimo oppositore.