Efficientamento energetico e miglioramento urbano, ma con l’estremo sacrificio degli storici alberi della villa comunale (come accadde per i tigli di via Grasceta abbattuti per far posto alla mobilità sostenibile) già decimati nel corso degli anni. A San Salvo cresce la protesta e la sorpresa (in pochi erano a conoscenza dei dettagli del progetto) per il rischio che corre quella parte di verde pubblico che rappresenta il polmone verde della città.
Il progetto è quello finanziato con 300mila euro dalla Regione per la riqualificazione di via Istonia e via Roma: nella zona interessata saranno installati nuovi arredi e illuminazione al led, ma a far discutere è la conclusione della relazione tecnica agronomica stilata da Antonio Tiziano Vicoli in cui si ribadisce più volte che è caldamente consigliato l’abbattimento di 26 pini domestici che da 40 anni caratterizzano la villa comunale.
Secondo la relazione, pur non trovandosi di fronte a piante malate, “l’asimmetria e lo sbilanciamento della chioma sia a causa dell’azione del vento che per la sinuosità del fusto, inducono sempre una asimmetria nel carico cui è sottoposto l’albero, con la consequenziale inclinazione dello stesso sino al suo improvviso ribaltamento o schianto“, così, con il passare degli anni, aumenta il rischio di cedimento degli alberi che hanno raggiunto notevoli altezze che mettono in pericolo pedoni, auto in transito e attività commerciali. La conservazione delle piante, si legge, “comporta una crescente assunzione di responsabilità nei confronti dei possibili cedimenti e, di concerto, anche un aumento dei costi di gestione di tali alberi, che inducono a considerare un rinnovo dell’alberata innanzitutto per ragioni di sicurezza ma anche per cogliere la possibilità da parte dell’amministrazione di riqualificare dal punto di vista urbanistico l’intero viale”.
Oltre al rischio per gli utenti, c’è l’annoso problema del sollevamento del manto stradale e delle superfici del marciapiede (come in via Pertini) e della passeggiata da parte delle radici. Le betonelle alzate in passato, non di rado hanno provocato cadute (per le quali il Comune è stato anche chiamato a rispondere), ma, ugualmente, non si sono registrati importanti interventi manutentivi.
Ora si cercherà di risolvere il problema nel modo più drastico: l’abbattimento degli alberi e la rimozione delle siepi che oggi circondano i singoli tronchi faranno spazio a un prato inglese e ad altri alberi di dimensione molto minore (magnolie, ippocastani, amoli o pawlonie per una trentina di esemplari in totale), ma dai costi di manutenzione non secondari. Per i primi due anni, ad esempio, la quantità d’acqua non deve essere inferiore ai 100/300 litri per pianta per innaffiatura nel periodo da aprile a ottobre (10/12 minimo).
L’abbattimento, che secondo il cronoprogramma partirà l’8 settembre e richiederà due settimane, riguarderà la prima fila di pini che sovrasta via Istonia e la seconda accanto alla passeggiata.
CONTRARIO IL CENTROSINISTRA – A prendere posizione contro il taglio delle piante è la coalizione civica e di centrosinistra che definisce “del tutto insensata la decisione”. “È arrivato il momento di ragionare e lavorare per aumentare gli spazi verdi urbani che non solo aiutano a combattere l’inquinamento, ma favoriscono anche il benessere dei cittadini. È necessario inoltre dotare la città di un regolamento del verde”.