Il Siren Festival 2021 si chiude con una giornata all’insegna della musica elettronica e della parità di genere. Sulla scia del talk della serata precedente, Irene Tiberi (Equaly) e Antonia Peressoni (Siren Festival, Indie Pride APS) hanno messo in evidenza le differenze che fanno e potranno fare donne e minoranze di genere all’interno dell’industria musicale italiana.
Ma alle ore 20 inizia la magia sul palco di piazza del Popolo. A rompere il ghiaccio è Vieri Cervelli Montel che con la sua voce e la sua chitarra, accompagnato dai colleghi alla tastiera e alle percussioni, ha fatto immergere il pubblico in un’atmosfera psichedelica di brani ibridi e contaminati. Ai confini tra musica sperimentale e canzone tradizionale, Vieri Cervelli Montel ha letteralmente travalicato lo schema tradizionale dei generi musicali.
“Dopo il periodo di pandemia, è una meraviglia ritrovarsi qui e celebrare questo rito che è la musica in cui ci lasciamo andare alle emozioni”. Esordisce in questo modo Gold Mass, nome d’arte di Emanuela Ligarò, che ha presentato il suo progetto indipendente di musica elettronica in cui a far da padrone sono state sonorità electro-dark. Forte della sua formazione scientifica in fisica, Gold Mass ha presentato un programma ricco di varie tematiche, dagli ultimi aggiornamenti nel campo dell’astrofisica in cui musica ha voluto mettere in evidenza come “gli astri sono testimoni silenziosi della nostra storia” fino a brani più profondi, fondati sul senso dell’esistenza, dove per la cantautrice “la vita è fatta solo di condivisione e non va percorsa in avanti ma in profondità”.
A chiudere il Siren Festival 2021 lo special guest Iosonouncane, nome d’arte di Jacopo Incani, che mediante l’uso di sintetizzatori, campionatori e loop machine, ha messo in scena una performance in cui la musica si è mescolata con un gioco di luci che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico fino alla fine.
Lorenzo De Cinque