L’arte estemporanea a Vasto nel triennio 2018-2019-2021. Si intitola così la mostra retrospettiva che si svolgerà a Vasto, sotto i portici degli ex palazzi scolastici di corso Nuova Italia, il 20 e il 21 agosto. Ad allestirla sarà l’Acm, associazione di competenze multidisciplinari. L’iniziativa è l’ideale continuazione delle tre edizioni di Vasto in cornice.
“L’evento vuole testimoniare l’impegno della nostra associazione che ha realizzato in questo periodo ben tre concorsi di pittura estemporanea, con partecipazione di artisti provenienti da tutta Italia, maestri e amanti di questa particolare arte del dipingere”, spiega Carlo Viggiano, presidente del sodalizio. “L’idea della mostra nasce dal desiderio, reale e non effimero, di valorizzare il patrimonio artistico accumulato nei tre anni di attività dei concorsi, condividendone la visione con la Città. Il pubblico deve usufruire dell’arte, e non semplicemente dell’arte maggiore per eccellenza, ma bisogna far riscoprire a questo stesso pubblico anche artisti ‘minori’. La mostra resterà aperta dalle 18 alle 24”.
“Le estemporanee – ricorda Viggiano – ebbero larga diffusione negli anni Sessanta anche nella nostra città, come testimonia, per esempio, la riuscitissima seconda mostra di pittura estemporanea Premio nazionale Carlo Della Penna, fatta a Vasto il 26 giugno e il 31 agosto del 1960 e che videro la presenza dei nomi nobili dell’arte pittorica vastese quali: Saverio Della Guardia con l’opera titolata Casarsa, Luigi Martella con l’opera Ultimi raggi sulla chiesa, Vincenzo Canci con l’opera Via S. Pietro, Michele Fiore con l’opera Casa Panzotto, Lucia Perrozzi-Borghi con l’opera Processione notturna, Ennio Minerva con l’opera Piazza verdi, Filoteo Lattanzio con l’opera Sul molo di Punta Penna. Le estemporanee di pittura sono una sorta di ‘competizione’ artistica non addomesticabile né massificabile. Si esprime spesso in forma di concorso, con uno schema isemplicissimo: i partecipanti si trovano in un luogo ed eseguono la loro opera sul momento, onorando il tempo che viene loro concesso nella forma di una esibizione. L’artista che dipinge, che compie l’atto magico per cui la materia muove all’immaginazione, diventa egli stesso evento, stazione imprevista del paesaggio urbano o marino”.
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