Andrà in scena venerdì 20 agosto alle 21.30, l’ultimo incontro della 27ª edizione di Scrittori in Piazza, rassegna che ha visto alternarsi, nello scenario di Piazza Barbacani, alcuni dei più famosi scrittori italiani, da Andrea Camilleri a Maurizio De Giovanni. Ultimo appuntamento che avrà come protagonista Manuela Piemonte che presenterà il suo libro “Le Amazzoni” (edito da Rizzoli). A moderare l’evento, a cura della Nuova Libreria di Vasto, sarà Paola D’Adamo.
L’autrice – Manuela Piemonte è nata a Milano nel 1978. Lavora come insegnante, sceneggiatrice e redattrice. Traduce narrativa e poesia dall’inglese e dallo spagnolo. Le Amazzoni è il suo primo romanzo ed è in corso di pubblicazione in Francia, Paesi Bassi e Portogallo.
È una notte di luna piena quando, nella Libia dominata dagli italiani, Sara e Angela, nove e sette anni, vedono una donna a cavallo. Con un incedere libero e fiero, sembra prendere la rincorsa verso il cielo, senza voltarsi. Di lì a poco sono costrette a partire con la sorella minore Margherita, ma l’immagine dell’amazzone non la dimenticheranno più. È il 1940 e le attende il campo estivo del regime, tre mesi in Italia insieme a bambini come loro: tredicimila figli di coloni libici, lì per imparare la disciplina e i doveri di ogni buon fascista. Ma appena un giorno dopo il loro sbarco, Mussolini pronuncia la dichiarazione di guerra e la vacanza in Toscana di un’estate si trasforma in una prigionia infinita.
Le tre sorelle crescono indossando una divisa, la testa rasata, piccole operaie della dittatura in balia di regole feroci, della propaganda e di un mondo senza più genitori. Quando la voglia di tornare a casa si fa insostenibile e i tentativi di fuga falliscono, quando l’incontro con donne magnifiche, ribelli, non basta a salvarle, nei loro cuori rimane il ricordo della guerriera a cavallo nel deserto.
Manuela Piemonte ci consegna un romanzo che pulsa e ammalia, fatto di vite spezzate, crescite fulminee e bambine che sono, a modo loro, delle amazzoni. E con una prospettiva inedita riporta alla luce un pezzo di Storia dimenticato. Per ricordarsi sempre di chi, prima di noi, ha lottato per una vita diversa.
Ad apprezzare il romanzo della Piemonte anche Carlo Lucarelli, che scrive: “Ho cominciato a leggere questo libro con curiosità, attratto da temi comuni a quelli che sono i miei interessi nei confronti del fascismo ma alla fine ne ho apprezzato la scrittura profonda, l’atmosfera…un libro proprio bello, delicato e tenerissimo, anche se parla di cose tremende, ne parla dal punto di vista di tre bambine, nell’età in cui si interpreta in maniera magica la realtà”.